Nel Regno Unito votano i big

Sull’onda delle parole d’ordine della campagna elettorale brexit e sicurezza, Theresa May è andata a votare di buon ora. Insieme al marito, è apparsa rilassata e sicura di un esito che dovrebbe riconfermare la maggioranza conservatrice al parlamento di Londra.
Anche se i conservatori restano favoriti, dall’inizio di aprile, quando sono state annunciate le elezioni anticipate, hanno visto dimezzato lo scarto di 20 punti percentuali rispetto ai laburisti di Jeremy Corbin.
68 anni, veterano dell’ala più a sinistra del Labour, Corbin promette di adottare un tono più conciliante con Bruxelles sulla Brexit conservando l’accesso al mercato unico europeo.
Ha votato a Glasgow, Nicola Sturgeon, la premier scozzese, leader del Scottish National Party, filoeuropeista convinta, contraria alla Brexit, vorrebbe convocare un referendum sull’indipendenza alla fine del 2019.
Importanti le misure di sicurezza messe adottate a qualche giorno dall’ultimo attacco terroristico che ha colpito al cuore il Regno Unito.