Honduras, centinaia di detenuti trasferiti in carcere di massima sicurezza

Honduras, centinaia di detenuti trasferiti in carcere di massima sicurezza
Diritti d'autore 
Di Andrea Neri Agenzie:  EFE, REUTERS
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

L'operazione voluta dal Presidente Hernandez punta ad impedire le attività criminali all'interno delle prigioni

PUBBLICITÀ

In Honduras, un trasferimento di detenuti organizzato come una vera e propria operazione militare. Le autorità del Paese dei Caraibi hanno trasportato 773 prigionieri verso il carcere di massima sicurezza di Moroselì, nell’Est del Paese. Si tratta in particolare di appartenenti ai due gruppi criminali della Mala Salvatrucia e del Barrio 18. L’operazione denominata “Arpia III” fa parte di una vasta politica perseguita dal governo per la lotta alla criminalità organizzata.

Il Presidente Juan Orlando Hernandez: “Continueremo ad impedire che i detenuti s’organizzino e pianifichino ogni tipo di atti criminali. Abbiamo già constatato come il trasferimento dei prigionieri a San Pedro Sula abbia creato un nuovo contesto” ha detto il Capo dello Stato.

Per l’operazione sono stati mobilitati 3.000 agenti di polizia, 245 veicoli e 5 aerei. La prigione di destinazione, ribattezzata “El Pozo”, è stata costruita seguendo standard di sicurezza internazionali.

Il trasferimento avviene a una settimana dalla fuga di 18 detenuti dall’Istituto Nazionale Penitenziario. Una notizia resa pubblica due giorni dopo i fatti e senza fornire dettagli sulle modalità della fuga.

Llegando la primera cápsula con privados de libertad al pozo II. Operación #ArpiaIII continúa …. pic.twitter.com/L5FkEtKQe9

— Juan Orlando H. (@JuanOrlandoH) 16 maggio 2017

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Stretta nelle carceri honduregne: maxi sequestro di armi

Danimarca: i residenti smantellano la via della droga a Christiania

In Europa 821 reti criminali pericolose: l'86% può penetrare l'economia legale