Immigrazione, è emergenza apolidi

Immigrazione, è emergenza apolidi
Di Debora Gandini

Lasciati nel limbo, spesso dimenticati e privati della loro libertà solo perché non hanno più documenti di identità o un paese a cui fare ancora riferimento.

Lasciati nel limbo, spesso dimenticati e privati della loro libertà solo perché non hanno più documenti di identità o un paese a cui fare ancora riferimento. In pratica non hanno alcun diritto. E’ la condizioni di migliaia di profughi e immigrati che ogni giorno arrivano in molti paesi europei alla ricerca di un futuro migliore, un futuro che invece non riescono a trovare.

“La nostra ONG, European Network on Statelessness, ci racconta il Direttore Chris Nash durante la conferenza annuale a Budapest, sta lavorando su un programma chi aiuti a far capire agli stati europei che devono riformare alcune regole, come il sistema di detenzione, affinché una persona apolide non debba essere arrestata per forza secondo gli obblighi del diritto internazionale.”

Da un nuovo rapporto dell’organizzazione emerge che questi immigrati, che non hanno alcuna cittadinanza, perché privi di quella di origine e non in possesso di un’altra, spesso trascorrono anche mesi in cella, in attesa che la giustizia si occupi di loro. “Sono arrivato con altre 300 persone. Volevo andare in l’Italia per poi passare in Germania, ma la barca è quasi affondata. Per fortuna sono arrivata i soccorsi ci che ci hanno tratto in salvo e portato a Cipro”, ci racconta Mazen, rifugiato siriano.

Stando alle ultime stime dell’ONU sono centinaia le persone senza dimora in Europa a rischio di detenzione illegale solo perché apolidi. Un problema che, denuncia l’ONG, deve essere risolto il prima possibile dai vari governi dell’UE.

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