Hamas continua a non accettare esistenza di Israele, ma adesso concepisce uno stato palestinese entro i confini del 1967
Hamas rendere noto un nuovo programma politico che contiene novità riguardo ai confini dello stato palestinese.
Nel documento l’organizzazione accetta per la prima volta formalmente l’idea che i confini della Palestina siano quelli del 1967, cioè quelli precedenti alla guerra dei Sei Giorni vinta da Israele e persa da Siria, Iraq e Giordania: una novità visto che Hamas sosteneva che i confini palestinesi dovessero ricalcare quelli stabiliti dall’ONU nel 1947, molto più estesi.
“Negli ultimi interventi della leadership di Hamas”, dice un uomo, “si è cercato di aprire un canale con Israele. Si percepisce come Meshaal voglia accreditarsi come interlocutore ad ogni costo. Non è stato sempre così, ma Hamas appare sempre più debole”.
Hamas nel documento non arriva a riconoscere lo stato d’Israele né accetta esplicitamente la cosiddetta soluzione dei due stati.
“Ci sono fattori endogeni e esogeni che spingono Hamas ad ammorbidire i toni per farsi più moderna e mostrarsi come un partito aperto al dibattito internazionale e non solo chiuso su sé stesso”.
Nel documento si aggiunge che non si cercherà di fare la guerra contro la popolazione ebraica, ma concentrerà i suoi sforzi solo contro il sionismo, cioè quel movimento che ha come obiettivo la ricostruzione in Palestina di uno stato ebraico.