Venezuela, l'opposizione sfida Maduro

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Di Luca Colantoni
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Cala la popolarità del presidente. Capriles ineleggibile per 15 anni. a Caracas sale la tensione per una crisi infinita.

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Una popolarità in caduta libera quella di Nicolas Maduro in Venezuela. Il paese sta attraversando da anni una grave crisi economica e questo, oltre alle accuse di autoritarismo, pesano e non poco sulla figura del presidente considerato troppo poco carismatico rispetto al suo predecessore Hugo Chavez. In carica dal 2013, dopo la morte di quest’ultimo, Maduro già dal giorno della sua elezione non ha avuto vita facile con l’opposizione. Nonostante i sondaggi a lui favorevoli, vinse le elezioni con un margine ristretto rispetto al suo rivale Henrique Capriles che non ha mai smesso di dargli battaglia su tutti i fronti. “Lui è il grande sconfitto di oggi. Lui e tutto quello che lui rappresenta”. Disse all’epoca Capriles. Una crisi in costante aumento quella del Venezuela. L’economia non si è mai ripresa per una crisi anche finanziaria e umanitaria. Caracas non ha più nè le risorse per estrarre il petrolio e neppure quelle per venderlo ai clienti. Materie prime dimezzate e, sempre più spesso manifestazioni di piazza e saccheggi ai supermercati di gente che ha paura di non avere più nulla da mangiare.

IL PROFILO TWITTER DI CAPRILES

Mañana también se hará sentir la voz de los venezolanos en el exterior! Protesta Mundial contra el Dictaduro y su AUTOGOLPE! pic.twitter.com/sqJTW0Uj7A

— Henrique Capriles R. (@hcapriles) 19 aprile 2017

Un malcontento popolare del quale ne ha approfittato l’opposizione di centro-destra che a fine 2016 si è aggiudicata le elezioni legislative. Una vittoria storica che nn ha fatto altro che acuire la battaglia politica con le istituzioni vicine a Maduro, come la Corte Suprema, chiamate spesso a bloccare le decisioni prese dal Parlamento. Il Venezuela è allo stremo e lo scorso anno l’opposizione propose due iniziative per poter destituire Maduro. La prima una riforma costituzionale per ridurre il mandato presidenziale da 6 a 4 anni, la seconda un referendum popolare per il quale vennero raccolte centinaia di migliaia di adesioni, ma venne bloccato da Maduro, tramite il Consiglio Nazionale Elettorale, paventando probabili brogli nella raccolta delle firme. Tregua? Neppure per sogno.

IL PROFILO TWITTER DI NICOLAS MADURO

Desde el Palacio de Miraflores, con información para todo el pueblo venezolano ¡garantizando la paz de la Patria! https://t.co/GoGHkDH1Ax

— Nicolás Maduro (@NicolasMaduro) 19 aprile 2017

Il resto è storia recente. I primi di aprile la Corte Suprema si sostituisce al Parlamento, esautorandolo, due giorni dopo la retromarcia di Maduro e la revoca del provvedimento alla vigilia delle annunciate manifestazioni. La magistratura dichiara ineleggibile per 15 anni il leader dell’opposizione Capriles,e la tensione sale alle stelle. Cortei e scontri a Caracas. Qualche morto. E Maduro che si blinda con il “Piano Zamora” per “sconfiggere il tentativo di colpo di Stato“dell’opposizione e garantire la pace… armando però 500mila miliziani.

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