Lavrov: "Vogliamo capire che intenzioni ha veramente l'amministrazione Usa"
Incontro muscolare tra diplomazie in un clima da guerra fredda.
Per la prima volta dopo i bombardamenti americani sulla Siria del 6 aprile scorso, decisi in risposta al presunto uso di armi chimiche da parte di Assad, il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il Segretario di Stato americano Rex Tillerson si sono parlati faccia a faccia, a Mosca. Sul tavolo il dossier caldo delle no fly zones in Siria.
“Per noi russi è fondamentale comprendere la posizione degli Stati Uniti, le reali intenzioni dell’amministrazione Trump – ha dichiarato Lavrov – Noi speriamo che l’incontro di oggi vada in questa direzione”
Per tutta risposta, Tillerson ha risposto: “Il nostro incontro di oggi arriva in un momento molto importante per le nostre relazioni, bisogna chiarire quali siano i nostri obiettivi comuni, anche quando i nostri approcci tattici sono diversi”.
Nella notte tra il 6 e il 7 aprile, 59 missili Tomahawk sono stati lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo contro la base di Shayrat, da dove, secondo la Casa Bianca, sarebbero partiti i caccia siriani che avrebbero lanciato armi chimiche sui civili nell’area di Idlib.
L’ intelligence Usa accusa Mosca di aver aiutato il governo di Damasco a «coprire» l’attacco che ha ucciso oltre 80 persone. Ma per il Cremlino l’attacco è opera dei ribelli siriani e non delle forze armate siriane.
Mistero sull’incontro tra Putin e Tillerson. Non si sa ancora se il Presidente incontrerà il Segretario di Stato. L’incontro non è previsto ufficialmente, ma Putin potrebbe decidere all’ultimo momento. In un’intervista, pubblicata proprio mentre Tillerson arrivava a Mosca, il presidente russo ha dichiarato che i rapporti tra le due potenze sono peggiorati.