San Pietroburgo, si segue la pista khirghisa. Il presunto kamikaze aveva 22 anni

San Pietroburgo, si segue la pista khirghisa. Il presunto kamikaze aveva 22 anni
Di Debora Gandini

Il giorno dopo l’attacco alla Russia, si indaga a tutto campo.

Il giorno dopo l’attacco alla Russia, si indaga a tutto campo. Tra tanti interrogativi, spunta il nome del presunto autore della strage: si tratterebbe di Akbarzhon Jalilov, un giovane di 22 anni di nazionalità russa e di origine kirghisa. Avrebbe nascosto la bomba in un zainetto. Per ora il Comitato per la Sicurezza Nazionale del Kirghizistan non ha confermato né smentito nulla.

Mentre sale a 14 il numero delle vittime dell’esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo, le piste più accreditate, ma non ancora confermate, portano all’Isil e al terrorismo islamista di matrice caucasica. Non è neanche chiaro quante siano le persone ricercate. Dall’FSB e dal governo russo non trapela nulla. Solo supposizioni come il fatto che l’ordigno inesploso sia stato in realtà piazzato dalla stessa persona.

Per commemorare i morti dell’attentato, il Presidente Vladimir Putin ha portato un mazzo di fiori sul luogo della strage, dopo aver proclamato tre giorni di lutto nazionale. Intanto sono una cinquantina i feriti ricoverati negli ospedali di una San Pietroburgo, che sempre sotto choc, cerca di riprendere la vita di tutti i giorni. Ora gli occhi sono puntati sull’inchiesta. C‘è chi sostiene che i miliziani dell’Isil avrebbero colpito per vendicare i raid aerei russi in Siria e chi pensa che gli ideatori abbiano voluto lanciare una sorta di sfida al leader del Cremlino.

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