In migliaia in piazza a Budapest contro una legge che impone accordi governativi prima che università straniere possano operare in Ungheria
“Vogliamo la libertà accademica e la vogliamo subito”. Con questo slogan migliaia di persone hanno manifestato a Budapest questa domenica contro una legge che limiterebbe la libertà d’insegnamento.
“(Gli studenti si erano già fatti sentire nei giorni scorso, qui i dettagli:http://it.euronews.com/2017/03/30/ungheria-prosteste-degli-studenti-orban-vuole-chiudere-l-universita-di-soros )”
La norma prevede che le università straniere possano operare in Ungheria solo dopo accordo bilaterale tra governi. Nel mirino del primo ministro Victor Orban ci sarebbe, secondo le opposizioni, l’università fondata dal magnate George Soros, suo acerrimo nemico.
“Penso che questo governo abbia preso molte cattive decisioni negli ultimi sette anni,ma nessuna irrazionale come questa, che è puro primitivo desiderio di vendetta” – dice un manifestante.
“Mi piacerebbe che in Ungheria ci fosse un’educazione libera, un sistema in cui nessuno possa chiudere un’istituzione con una legge retroattiva” – protesta un altro.
Per i manifestanti, molti dei quali studenti stranieri, se la legge passasse chiuderebbe la Central European University fondata da Soros, il finanziere e attivista dei diritti umani ungherese, naturalizzato americano, che è in piena guerra ideologica con Orban.
U.S. urges Government of #Hungary to avoid legislative action impacting Central European University(CEU) operations: https://t.co/4NcUXo7SUy
— Department of State (@StateDept) 1 aprile 2017
Non a caso anche il dipartimento di Stato statunitense si è detto preoccupato. Orban ha ribattuto che la legge è per tutelare la qualità delle lauree.
Andrea Hajagos – giornalista euronews:
“I manifestanti hanno sfilato fin sotto la Central Europe University, il cui rettore è volato a Washington per aggiornare i suoi referenti americani”.