la Croce Rossa denuncia: "5 bambini e 2 donne ricoverati con sintomi da uso di agenti chimici". Solo venerdi 14000 civili sono stati costretti a lasciare la città.
La guerra per la conquista della parte occidentale della città irachena di Mosul si fa sempre piu’ intensa e a pagare le conseguenze sono i civili.
I combattimenti dell’esercito iracheno contro i miliziani dell’ ISIL e i pesanti bombardamenti della Coalizione internazionale a guida Usa, hanno costretto alla fuga, solo nella giornata di venerdi, oltre 140 mila persone. Sale cosi a 46 mila il totale degli sfollati da quando, la settimana scorsa, le forze governative irachene hanno lanciato la nuova offensiva.
E si registrano le prime vittime di armi chimiche: per la Croce Rossa Internazionale 5 bambini e 2 donne sono stati ricoverati con ferite e sintomi compatibili con l’uso di agenti tossici.
“In tutta la mia vita – dice un’ anziana signora – non ho mai vissuto una guerra come questa, neanche quando c’era Saddam Hussein ci sentivamo spaventati come siamo ora. E’ vero, anche allora c’erano guerre e molti dei nostri figli sono stati uccisi, ma era diverso da quello che sta succedendo oggi”.
La successiva tappa dell’offesviva delle forze irachene prevede l’ingresso e la riconquista della zona dei quesrtieri del centro storico della città, fatti di dedali di stradine e vicoli. Un campo di battaglia non favorevole all’esercito regolare iracheno, poco equipaggiato e abituato alla guerriglia urbana, nè alle forze della coalizione poiche sarà molto piu alto il rischio di bomdardamenti sulla popolazione civile. Nel centro di Mosul restano almeno 750 mila civili che rischiano di essere usati come scudi umani dal ISIL.