Omicidio Kim Jong Nam, una delle due killer pagata 90 dollari. Malaysia vuole interrogare un diplomatico nordcoreano

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Di Margherita Criscuolo
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Omicidio Kim Jong-nam, pagata 90 dollari la donna indonesiana arrestata.

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Omicidio Kim Jong-nam, pagata 90 dollari la donna indonesiana arrestata. Malaysia vuole interrogare diplomatico nordcoreano

Novanta dollari: questa la cifra corrisposta alla donna indonesiana arrestata per l’assassinio di Kim Jong-nam, per partecipare a quello che lei pensava “fosse uno scherzo” e che invece ha causato la morte del fratellastro del dittatore nordocoreano Kim Jong-un. Lo hanno fatto sapere le autorità della Malaysia che stanno indagando sull’assassinio di Kim Jong-Nam, ucciso con agente nervino VX il 13 febbraio scorso all’aeroporto di Kuala Lumpur.
Tra gli arresti, due donne, un’indonesiana e una vietnamita: quest’ultima ha risentito a sua volta degli effetti della sostanza.

“Ha detto solo che qualcuno le ha chiesto di fare una cosa… Ha detto che le è stato dato una sorta di olio, come l’olio per i bambini”, ha spiegato il vice ambasciatore indonesiano, Andreano Erwin.

Intanto le autorità della Malaysia hanno fatto sapere che, qualora non si presti a collaborare con gli inquirenti in un “tempo ragionevole”, emetteranno un mandato di arresto nei confronti di un diplomatico nordcoreano presente all’aeroporto il giorno dell’omicidio, ripreso dalle telecamere di sorveglianza.

“Se non si presenterà in un tempo ragionevole, dovremo costringerlo a comparire”, ha detto il capo della polizia dello Stato di Selangor, Abdul Samah Mat.

All’aeroporto di Kuala Lumpur continuano le operazioni di decontaminazione per eliminare ogni possibile traccia della sostanza tossica – che è inodore, insapore e dunque molto difficile da rilevare – classificata dalle Nazioni Unite come arma di distruzione di massa. Le indagini proseguono, con gli occhi puntati sulla Corea del Nord.

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