Corruzione, Russia, mediazione di Trump. La Bulgaria vista dal suo Presidente

Corruzione, Russia, mediazione di Trump. La Bulgaria vista dal suo Presidente
Di Euronews
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“Le sanzioni alla Russia non fanno che danneggiare l’economia.

“Le sanzioni alla Russia non fanno che danneggiare l’economia. Se Trump riuscisse ad allentare le tensioni con Putin sulla base di un loro ritiro, l’Europa cosa direbbe?”. Accusato alla sua elezione di essere troppo vicino a Mosca, il presidente bulgaro Ruman Rudev illustra a euronews la sua politica dell’equidistanza e lancia una sfida a Bruxelles: “Sui migranti faccia chiarezza: noi facciamo del nostro meglio, ma su risorse e impatto economico dell’accoglienza servono i numeri”. Un passato da comandante dell’aviazione, il neo-presidente che fa un vanto della sua inesperienza politica è ospite di questa puntata di The Global Conversation.

Il servizio realizzato da euronews all’insediamento di Ruman Radev

Isabelle Kumar, euronews
“Perché dopo dieci anni nell’Unione Europea la Bulgaria non riesce ancora a rimettersi in carreggiata?”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Guardando con obiettivtà ai problemi della Bulgaria, credo anzitutto li si debba considerare nel quadro dei problemi dell’Unione Europea. Certo alcune questioni restano aperte: la povertà, una sensazione di una giustizia non all’altezza… E poi ancora la crisi demografica, che è un enorme problema per la Bulgaria. Risolvere questi problemi richiede l’adozione di misure importanti da parte di chi guida il Paese”.

Disoccupazione, PIL, inflazione: la scheda di Eurostat con le statistiche sulle prestazioni economiche della Bulgaria

La Bulgaria e la lotta alla corruzione: l’handicap dell’instabilità politica, la speranza di uno sforzo congiunto

Isabelle Kumar, euronews
“La Bulgaria ha un problema di corruzione: il Paese ha da poco ricevuto un avvertimento da parte dell’Unione Europea; nell’ultimo Indice di percezione della corruzione di Transparency International figura all’ultimo posto in Europa. Cosa le fa pensare che riuscirà dove i suoi predecessori hanno fallito?”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Certo c‘è della corruzione in Bulgaria. Non direi però che è il paese più corrotto dell’Unione Europea. Stiamo facendo degli sforzi per contrastarla, anche se sono certo che dovremmo impegnarci molto di più: fare in modo che si arrivi a un impegno collettivo da parte delle istituzioni, dei partiti politici, della società civile, di tutto il paese, per sconfiggere la corruzione e il crimine”.

Nell’Indice sulla percezione della corruzione 2016, la Bulgaria figura al 75° posto mondiale, dopo paesi come Ghana e Burkina Faso.Qui il dettaglio della classifica

Corruzione, crimine organizzato e sistema giudiziario: i punti deboli della Bulgaria nell’analisi di Bruxelles

Nel suo rapporto sul cosiddetto “Meccanismo di cooperazione e verifica” di fine gennaio, la Commissione Europea ha individuato tra i punti di necessario progresso per la Bulgaria la lotta alla corruzione e al crimine organizzato e la debolezza del sistema giudiziario. Nel fare tali constatazioni, la Commissione Europea si è al tempo stesso impegnata ad assistere il Paese nella sua strategia di contrasto e di verificarne regolarmente i progressi. Qui il testo del rapporto sul Meccanismo di cooperazione e verifica su Bulgaria e Romania del 25 gennaio 2017

Sei i punti sensibili che saranno presi in considerazione in merito al caso della Bulgaria: : - Adottare una riforma costituzionale che assicuri indipendenza e affidabilità del potere giudiziario;

  • Modernizzare il sistema giudiziario e adottare un nuovo codice di procedura civile che assicurino procedure più trasparenti ed efficaci;

  • Proseguire nella riforma del sistema giudiziario al fine di garantirne professionalità, affidabilità ed efficienza;

  • Fare chiarezza sulle accuse di corruzione che investono esponenti di “alto profilo” e aggiornare Bruxelles in proposito;

  • Adottare ulteriori misure per prevenire e combattere la corruzione

  • Mettere in atto una strategia per combattere il crimine organizzato, attraverso misure di confisca dei beni e con particolare attenzione a reati come il riciclaggio d’argento

“L’instabilità politica madre di tanti problemi: ci vuole uno sforzo nazionale”

Isabelle Kumar, euronews“Uno dei problemi, in questa lotta, è l’instabilità politica del suo paese. Proprio ora vi apprestate ad avere il terzo governo in quattro anni, alla fine di marzo ci saranno le elezioni politiche. Come affrontare questioni così complesse quando si è alle prese con una tale instabilità?”. Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Ha ragione su questo. L’instabilità politica è all’origine di numerosi problemi anche sul piano economico, della giustizia. Spero che dalle prossime elezioni esca un parlamento in grado di difendere veramente gli interessi dei cittadini, un parlamento che legiferi per il popolo. E spero che il governo riesca rapidamente ad adottare le misure necessarie a restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni”.

L’annessione della Crimea, la Russia e le sanzioni: “Se Trump riuscisse nel dialogo, l’Europa cosa farebbe?”

Isabelle Kumar, euronews“Quando è stato eletto c‘è chi di lei ha parlato come del ‘candidato del Cremlino’, dicendo che la sua vittoria si sarebbe rivelata una sconfitta per l’Europa. Lei afferma di voler mantenere un approccio equilibrato, ma è possibile servire due padroni, Mosca e l’Unione Europea?”. Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Ad esser sincero non capisco la sua domanda. Ho fatto i miei studi in due accademie militari americane, ho organizzato e guidato numerose esercitazioni militari della Nato qui in Bulgaria, sia bilaterali che multinazionali…”.

Isabelle Kumar, euronews
“Ha invocato un allentamento delle sanzioni e una politica distensiva nei confronti della Russia…”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Certo, sono profondamente convinto che le sanzioni non apportino alcun vantaggio. Anzi, non fanno che danneggiare l’economia russa e dell’Unione Europea”.

Le misure adottate dall’Unione Europea contro la Russia, in seguito all’annessione della Crimea: “dettagli e cronologia sul sito del Consiglio europeo”: http://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/ukraine-crisis/

Isabelle Kumar, euronews
“C‘è però la questione dell’annessione della Crimea che è tra le ragioni che hanno indotto a imporre queste sanzioni. Eliminarle non equivarrebbe a ignorare il diritto internazionale?”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Ovviamente l’annessione della Crimea costituisce una violazione del diritto internazionale e la Bulgaria sostiene appieno i principi del diritto internazionale. Il vero interrogativo è però per quanto tempo ancora l’Europa resterà divisa da sanzioni che logorano la fiducia: 5 anni, 10 anni, 50 anni?”.

Isabelle Kumar, euronews
“Proprio sul mantenimento o meno delle sanzioni alla Russia l’Unione Europea tornerà a pronunciarsi alla fine di luglio. Premerà perché in quell’occasione la Bulgaria si pronunci contro un rinnovo delle sanzioni?”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“C‘è ancora molto tempo, prima di luglio. La situazione evolve letteralmente ogni giorno. Immaginiamo uno scenario interessante: ipotizziamo per esempio che l’amministrazione Trump arrivi a un accordo con Putin, in grado di migliorare il dialogo con la Russia, porre le basi per una rinnovata fiducia e abbassare il livello di scontro, facendo leva proprio sulle sanzioni. Come reagirebbe allora l’Europa?”.

Lotta al terrorismo: “Fra i responsabili migranti di seconda e terza generazione”

Isabelle Kumar, euronews“Donald Trump afferma l’esistenza di un nesso tra rifugiati, migranti e terrorismo. È d’accordo con lui?”. Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Abbiamo già assistito a numerosi attacchi terroristici e alcuni di questi sono stati anche gravi. Se continuassero a moltiplicarsi, che cosa significherebbe per l’Europa?”.

Isabelle Kumar, euronews
“Qualcuno potrebbe dirle che questa è una distorsione della realtà: molti attacchi terroristici sono stati condotti dagli stessi cittadini dei paesi colpiti”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Alcuni di questi attacchi terroristici sono stati condotti da migranti di seconda o terza generazione. Si tratta di un problema molto serio. Allo stesso tempo, la responsabilità di altri attacchi ricade anche su persone arrivate insieme ai migranti e questo è un fenomeno a cui stiamo ancora assistendo. Quando si parla di terrorismo, credo quindi che si tratti di un insieme di problemi fra loro correlati. Non dobbiamo quindi trascurare nessuna minaccia, quando c‘è in ballo la sicurezza dei cittadini europei”.

Crisi dei migranti: “L’Europa faccia chiarezza”

Isabelle Kumar, euronews“In merito alla questione dei migranti e delle politiche dell’Unione Europea sui rifugiati, lei si è detto contrario all’ipotesi di una loro redistribuzione e del sistema delle quote. Allo stesso tempo ha però affermato che la Bulgaria è un paese che ha ‘compassione’ per i rifugiati. Come conciliare queste due posizioni?”. Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Molto facilmente. È ovvio che la Bulgaria fa del suo meglio per aiutare chi fugge dagli orrori della guerra. Allo stesso tempo dobbiamo però operare una distinzione tra rifugiati e migranti. Quali sono i criteri per riuscire nell’integrazione? È su questo che ritengo l’Europa debba fare chiarezza. Non è chiaro che che impatto economico avrebbe, a quante persone si possono accogliere e a che prezzo”.

“Se la politica non funziona, l’inesperienza è un vantaggio”

Isabelle Kumar, euronews
“Per concludere, Presidente, in politica lei non ha una grande esperienza; in passato è stato comandante dell’aviazione. Ritiene che questo sia un limite o un vantaggio rispetto alle tante sfide che l’attendono?”.

Ruman Radev, Presidente della Bulgaria
“Ci sono ovviamente sia dei pro che dei contro. L’assenza di esperienza in politica è in parte un problema. Quanto richiede la politica attuale sono però soprattutto imparzialità, obiettività, persone che alla politica guardino in maniera diversa: non nell’interesse del loro partito ma della nazione tutta. E proprio rispetto questo, credo quindi che la mia scarsa esperienza politica possa costituire un vantaggio”.

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