Francia. Nel 2007 Penelope Fillon assicurava "mai stata assistente" di mio marito

Francia. Nel 2007 Penelope Fillon assicurava "mai stata assistente" di mio marito
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Di Andrea Neri Agenzie:  REUTERS, AFP, LE MONDE, THE TELEGRAPH
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“Non sono mai stata la sua assistente nè nient’altro del genere”.

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“Non sono mai stata la sua assistente nè nient’altro del genere”. Parola di Penelope Fillon. E potrebbero essere le parole che mettono una pietra tombale sulla già fragilissima candidatura alle presidenziali francesi del leader conservatore François Fillon, accusato di aver remunerato per anni la moglie come falsa assistente parlamentare.

La dichiarazione di Penelope Fillon risale al 2007, rilasciata in una video-intervista al quotidiano britannico The Telegraph. Intervista che verrà oggi trasmessa da France Television. La moglie di Fillon avrebbe percepito 830.000 euro solo a titolo di assistente parlamentare, secondo le informazioni pubblicate dal settimanale satirico Le Canard enchaîné che ha lanciato l’inchiesta.

Secondo i sondaggi, ad oggi Fillon non arriverebbe al secondo turno delle presidenziali. In testa alle previsioni la ledaer del Front National, al 26/27%. Marine Le Pen è a sua volta implicata in uno scandalo sui rimborsi spese al Parlamento Europeo.

Dietro di lei il candidato indipendente, transfugo socialista, Emanuel Macron, che ha ormai superato Fillon di 1/2 punti percentuali nelle intenzioni di voto. Indicazione da prendere ancora con le pinze dal momento che mancano 3 mesi alle presidenziali.

“Il movimento “En Marche” crede nella riforma economica e sociale, nella transizione digitale ed energetica, nelle sicurezze individuali che permettano a ciascuno, in caso di situazione di fragilità, di rimettersi in piedi, di poter riuscire nuovamente” ha detto Macron in un’intervista alla televisione francese. “È un movimento che crede in una vera politica educativa e di formazione continua, un movimento che crede nell’Europa e nel progetto europeo” ha spiegato Macro, il solo candidato attualmente ben piazzato per arrivare al ballottaggio.

Una candidatura quella “centrista” di Emmanuel Macron, che ha contribuito a frantumare il Parti Socialiste con una fuga verso destra, tanto quanto la candidatura di Benoît Hamon si posiziona all’estrema sinistra della bilancia socialista. Vincitore delle primarie nelle quali ha battuto con ampio margine l’ex-Primo Ministro di François Hollande Manuel Valls, Hamon rischia tuttavia d’essere un candidato ufficiale ma fantasma, fermo nei sondaggi a cavallo del 16%. Ed scelto con una primaria che ha portato a votare poco più di 1 milione e 600.000 persone.

Dans l’affaire du #PenelopeGate le Canard enchaîné en remet une couche : pic.twitter.com/ASCZTcGqFV

— Pierre Barthélémy (@PasseurSciences) 31 gennaio 2017

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