Trump: "Maxi-inchiesta sui brogli di novembre". Fronda tra i Repubblicani

Trump: "Maxi-inchiesta sui brogli di novembre". Fronda tra i Repubblicani
Di Diego Giuliani

Lo speaker Paul Ryan prende le distanze: "Non ci sono prove". Tra i democratici le accuse di Sanders: "Vuole restringere il diritto di voto"

Le prove non ci sono, ma dice che presto le avrà. Anche da presidente Donald Trump non ci sta e sui presunti brogli che alle presidenziali di novembre avrebbero a suo dire regalato a Hillary Clinton la maggioranza del voto popolare su Twitter annuncia l’apertura di una grande inchiesta.

Nel mirino coloro che avrebbero in contemporanea votato in due stati, i migranti irregolari e coloro che, pur essendo registrati, sarebbero invece deceduti. I 280 caratteri dei due Tweet non permettono poi a Trump di andare oltre la promessa, in funzione dei risultati, di “irrigidire le procedure di voto”.

Le perplessità dei Repubblicani, le accuse di Sanders

Accuse che spaccano tuttavia gli stessi Repubblicani, con lo speaker della camera Paul Ryan che prende le distanze e sostiene di non disporre di prove di brogli.

Tra i democratici c‘è poi chi come Bernie Sanders guarda ancora più in là: “Le affermazioni di Trump mi fanno paura – dice -. Quanto dovrebbe spaventare tutti è però sta di fatto invitando tutti i governatori repubblicani a intervenire in maniera restrittiva sulla disciplina del diritto al voto. La vera crisi, politica e democratica, che stiamo vivendo non riguarda i brogli, ma la volontà di ridurre il corpo elettorale”.


“Trump sta dicendo ai Repubblicani di accelerare nella restrizione del diritto di voto – la denuncia affidata da Bernie Sanders a Twitter – Di rendere l’accesso al voto più difficile per i poveri, i giovani, gli anziani e le persone di colore”

Nessuna prova è finora emersa a sostegno delle accuse di Trump. Fra i 3 milioni e i 5 milioni i voti tuttavia stimati dal neo-presidente, in base a “informazioni” e “studi” di alcune non meglio specificate “persone”. Il margine di vantaggio ottenuto nel voto popolare da Hillary Clinton su Donald Trump è di 2,9 milioni di voti.

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