Lo speaker Paul Ryan prende le distanze: "Non ci sono prove". Tra i democratici le accuse di Sanders: "Vuole restringere il diritto di voto"
Le prove non ci sono, ma dice che presto le avrà. Anche da presidente Donald Trump non ci sta e sui presunti brogli che alle presidenziali di novembre avrebbero a suo dire regalato a Hillary Clinton la maggioranza del voto popolare su Twitter annuncia l’apertura di una grande inchiesta.
Nel mirino coloro che avrebbero in contemporanea votato in due stati, i migranti irregolari e coloro che, pur essendo registrati, sarebbero invece deceduti. I 280 caratteri dei due Tweet non permettono poi a Trump di andare oltre la promessa, in funzione dei risultati, di “irrigidire le procedure di voto”.
I will be asking for a major investigation into VOTER FRAUD, including those registered to vote in two states, those who are illegal and....
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 25 gennaio 2017
even, those registered to vote who are dead (and many for a long time). Depending on results, we will strengthen up voting procedures!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 25 gennaio 2017
Le perplessità dei Repubblicani, le accuse di Sanders
Accuse che spaccano tuttavia gli stessi Repubblicani, con lo speaker della camera Paul Ryan che prende le distanze e sostiene di non disporre di prove di brogli.
Tra i democratici c‘è poi chi come Bernie Sanders guarda ancora più in là: “Le affermazioni di Trump mi fanno paura – dice -. Quanto dovrebbe spaventare tutti è però sta di fatto invitando tutti i governatori repubblicani a intervenire in maniera restrittiva sulla disciplina del diritto al voto. La vera crisi, politica e democratica, che stiamo vivendo non riguarda i brogli, ma la volontà di ridurre il corpo elettorale”.
Trump is telling Republicans to accelerate voter suppression, to make it harder for the poor, young, elderly and people of color to vote. https://t.co/dMBKr5Kopn
— Bernie Sanders (@SenSanders) 25 gennaio 2017
“Trump sta dicendo ai Repubblicani di accelerare nella restrizione del diritto di voto – la denuncia affidata da Bernie Sanders a Twitter – Di rendere l’accesso al voto più difficile per i poveri, i giovani, gli anziani e le persone di colore”
Nessuna prova è finora emersa a sostegno delle accuse di Trump. Fra i 3 milioni e i 5 milioni i voti tuttavia stimati dal neo-presidente, in base a “informazioni” e “studi” di alcune non meglio specificate “persone”. Il margine di vantaggio ottenuto nel voto popolare da Hillary Clinton su Donald Trump è di 2,9 milioni di voti.