Brexit: la Corte suprema dà torto a Theresa May

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La sentenza della Corte Suprema dà, quindi, torto al governo May che aveva impugnato la sentenza di primo gradoinvocando il diritto ad attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona di d’autorità ed e

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La sentenza della Corte Suprema dà, quindi, torto al governo May che aveva impugnato la sentenza di primo gradoinvocando il diritto ad attivare l’articolo 50 del trattato di Lisbona di d’autorità ed entro marzo 2017, nel rispetto della volontà popolare espressa nel referendum del 23 giugno. La sentenza dei giudici supremi, confermando invece la decisione presa a novembre in primo grado dall’Alta Corte di Londra, dà ragione a un comitato di cittadini capeggiato dalla donna d’affari e attivista europeista Gina Miller che chiedeva un voto parlamentare. «Brexit è Brexit» ha continuato a ripetere Theresa May che ha annunciato un divorzio “duro” da Bruxelles ma che ora dovrà prepararsi alla battaglia dei deputati, la maggior parte dei quali contrari a lasciare Bruxelles, del partito nazionalista scozzese e di quello liberaldemocratico, entrambi europeisti. Secondo la Corte Suprema i tre Stati autonomi del Regno Unito – Galles, Scozia e Irlanda del Nord – non hanno, invece, voce in capitolo.

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