Brasile: la guerra dei cartelli infiamma le prigioni

Brasile: la guerra dei cartelli infiamma le prigioni
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Di Alberto De Filippis
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Nuova protesta in una prigione brasiliana di bassa sicurezza. Decine di evasi. La guerra dei cartelli passa dagli istituti di pena e fa centinaia di morti

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Ennesima rivolta in un carcere brasiliano anche se stavolta non si sono ripetuti i massacri delle ultime settimane. Diverse decine di detenuti sono però riusciti a fuggire. È accaduto a Bauru dove i prigionieri hanno messo fuoco alla prigione.

Fuga de presos em Bauru gera pânico; comércio fecha portashttps://t.co/rQsXTNddeIpic.twitter.com/U9zrTdg540

— Terra Notícias (@TerraNoticiasBR) January 24, 2017

Quello che accade dentro gli istituti di pena brasiliani non è però soltanto provocato dal sovraffollamento. È vero che le condizioni sono spesso terribili, con situazioni al limite dell’inumano, ma la tensione che sta facendo esplodere le carceri brasiliane ha anche altri motivi.

Fuga de presos em Bauru gera pânico; comércio fecha portashttps://t.co/rQsXTNddeIpic.twitter.com/U9zrTdg540

— Terra Notícias (@TerraNoticiasBR) January 24, 2017

Si tratta di una vera e propria guerra di cartelli in territori, le prigioni, fondamentali per il controllo del traffico di droga nel Paese. I cartelli anche l’appoggio esterno di organizzazioni criminali estere. In sudamerica, e soprattutto in Brasile, è, ad esempio, molto attiva la n’drangheta calabrese. Centinaia i morti di questi mesi.

La risposta delle autorità, ad Alcazuz ad esempio, è stata solo quella di disporre dei container nel cortile della prigione per evitare nuovi scontri fra cartelli. Ma il problema, a monte, resta immutato.

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