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Costa d'Avorio: spari al Ministero della difesa. Abidjan apre agli ammutinati

Costa d'Avorio: spari al Ministero della difesa. Abidjan apre agli ammutinati
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Di Diego Giuliani
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La protesta si estende in diverse città del Paese. Tensioni anche a Bouaké, Korhogo e Daloa. Il Ministro della difesa: "Troveremo una soluzione"

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I militari in rivolta che fanno irruzione nei locali del Ministero della difesa sparando in aria, proprio mentre il titolare del dicastero tenta di negoziare con gli insorti. Sempre più incerti, in Costa d’Avorio, gli sviluppi dell’ammutinamento iniziato venerdì tra i ranghi dell’esercito. Oltre che nella capitale Abidjan e a Bouaké, seconda città del paese e culla della rivolta, crescenti tensioni e sparatorie si erano registrate nelle ultime ore anche nei centri di Man, Korhogo, Daloa, Toulepleu e Bondoukou.

Il Ministro della difesa: “Protesta comprensibile, ma deplorevole: troveremo una soluzione

Il punto sulla situazione e sulla risposta governativa nell’intervento televisivo di ieri del Ministro della difesa ivoriano Alain-Richard DonwahiGià nel 2014 teatro di una simile rivolta, Bouaké ha ospitato nel pomeriggio di sabato un incontro tra il Ministro della difesa Alain-Richard Donwahi e un rappresentante dei militari. Lo stesso ministro aveva alla vigilia parlato di “situazione comprensibile ma deplorevole per l’immagine del Paese” e promesso che avrebbe cercato una soluzione.

Le rivendicazioni degli ammutinati: “Mantenere le promesse del 2014”

Mantenendo l’anonimato, uno di loro ha ieri spiegato all’agenzia di stampa AFP che le rivendicazioni sono riconducibili a bonus e arretrati relativi ai periodi 2009-2011 e 2011-2014, reclamati dagli ex-ribelli integrati nei ranghi dell’esercito. In seguito a una simile ondata di proteste, allora partita sempre dalla città di Bouaké, il presidente Ouattara si era impegnato alla fine del novembre 2014 a versare ai militari insorti le indennità che rivendicavano.

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