Anis Amri: un lungo percorso senza inciampi apparenti tra Germania e Italia

Anis Amri: un lungo percorso senza inciampi apparenti tra Germania e Italia
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Un enorme “grazie” da Berlino, lodi alla polizia italiana e molti interrogativi dopo l’uccisione di Anis Amri, che da Berlino sembra essere arrivato senza problemi fino a Sesto San Giovanni, attravers

PUBBLICITÀ

Un enorme “grazie” da Berlino, lodi alla polizia italiana e molti interrogativi dopo l’uccisione di Anis Amri, che da Berlino sembra essere arrivato senza problemi fino a Sesto San Giovanni, attraversando due frontiere.
Per l’Italia è un momento d’orgoglio, ma dopo aver precisato i contorni della vicenda e celebrato la prontezza dei due poliziotti, il Presidente del Consiglio Gentiloni aggiunge:

“Penso che quanto accaduto a Sesto San Giovanni sottolinei chiaramente l’importanza di controlli accresciuti sul territorio, delle cooperazione tra le forze di sicurezza e forze armate e l’importanza di sottolineare anche la cooperazione a livello internazionale”.

Il presunto autore della strage di Berlino sarebbe partito da Francoforte, e da lì a Parigi, Chambery, Torino e poi Milano. È una rotta percorsa da una linea d’autobus, ma l’uomo avrebbe percorso almeno l’ultima tratta in treno. Giunto ieri sera alle 20.30 alla stazione torinese di Porta Susa da Chambery, sarebbe ripartito alle 23 per Milano. Sui collegamenti che attraversano quel valico tra Italia e Francia, i controlli sono sistematici. Tra Germania, Francia e Italia ci si chiede come abbia potuto passare inosservato. La parte italiana dell’inchiesta è affidata alla Procura di Monza.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

È morto Roberto Cavalli, lo stilista fiorentino aveva 83 anni

Scattano le indagini per le cause del disastro del bus a Mestre

Guerra a Gaza: in migliaia protestano nella capitali europee, "Stop al genocidio" il grido di Roma