Russi e statunitensi tornano a parlarsi sulla Siria, mentre l’esercito di Damasco sospende l’offensiva ad Aleppo, per lasciar uscire i civili dai quartieri ancora controllati dai…
Russi e statunitensi tornano a parlarsi sulla Siria, mentre l’esercito di Damasco sospende l’offensiva ad Aleppo, per lasciar uscire i civili dai quartieri ancora controllati dai ribelli. L’inviato delle Nazioni Unite, Staffan De Mistura, si è mostrato speranzoso: non sappiamo quanto durerà la sospensione dei combattimenti, ha detto, ma ci sono segnali importanti anche dalla ripresa dei colloqui.
Ed è il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a confermare un primo vertice tecnico:
“Abbiamo trovato un accordo per un incontro sabato a Ginevra tra i nostri esperti militari e diplomatici per finalizzare il lavoro che in qualche modo, sporadicamente, era stato portato avanti anche in questo periodo su un documento che determinerà il modo di raggiungere una soluzione definitiva per il problema di Aleppo est, garantendo l’evacuazione di tutti i miliziani e anche dei civili che vogliano partire”.
Sono migliaia i civili che hanno lasciato i quartieri riconquistati dall’esercito siriano: secondo Mosca erano i ribelli a impedirne la partenza.
Secondo il sindaco dei quartieri orientali, cioè dell’amministrazione ribelle, ora si rischia l’emergenza umanitaria:
“Per adesso – ha detto – ci sono 150.000 civili che moriranno, chiediamo un corridoio sicuro per i civili e che finiscano i bombardamenti e il massacro”.
I ribelli controllano Aleppo est dal 2012, ma nelle ultime settimane hanno perso il controllo di buona parte dei quartieri, compreso il centro storico.
I ribelli hanno chiesto cinque giorni di tregua e l’evacuazine dei civili, ma non hanno detto se sono pronti ad arrendersi. Aleppo Est è l’ultima zona urbana che controllano, perderla rappresenta una svolta nel conflitto.