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Nord Dakota, l'oleodotto della discordia

Nord Dakota, l'oleodotto della discordia
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Di Euronews
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Il freddo non ferma la protesta in Nord Dakota, dove circa cinquemila manifestanti si battono contro l’oleodotto che dovrebbe passare sotto il lago Oahe, presso la riserva Sioux Standing…

Il freddo non ferma la protesta in Nord Dakota, dove circa cinquemila manifestanti si battono contro l’oleodotto che dovrebbe passare sotto il lago Oahe, presso la riserva Sioux Standing Rock.

Il governatore dello Stato ha emanato un’ordinanza di espulsione, con il pretesto di tutelarli dal freddo , le temperature infatti scenderanno sotto i 14 gradi.

Ma né il freddo né le minacce fanno paura.

Loretta Redding, Placerville, California: “Tutto funziona meglio e tutti ci preoccupiamo gli uni degli altri, nessuno ha intenzione di muoversi e questo è stupendo”. La Dakota Access pipeline, lunga 1.885 km, il cui costo si aggira intorno ai 3miliarid e mezzo di euro, ha una portata di circa 500 mila barili di petrolio al giorno che dal Nord Dakota arrivano all’Illinois.

La struttura è quasi ultimata, manca solo il segmento che dovrebbe passare sotto il fiume Missuri, vicino alla riserva Sioux.

All’inizio del mese, il governo federale aveva bloccato i lavori con la scusa di verificare i permissi del genio militare, proprietario peraltro dei terreni.

Energy Transfer, la compagnia proprietaria della pipeline, difende il progetto che è attentissimo alla salvaguardia ambientale.

Kelcy Warren, amministratore delegato Energy Transfer:
“Siamo un’impresa che costruisce infrastrutture, agiamo secondo la legge, facciamo quello che si deve fare, costruiremo una struttura che attraversa il fiume, sicura”.

Rassicurazioni che non bastano agli indiani Sioux, che ribadiscono che l’acqua del fiume è l’acqua che bevono; basta un banale incidente per inquinare il fiume.

Ma non è tutto, come dice Winona Kasto:

“È una terra per noi sacra, è la terra dei nostri antenati, il luogo dello scavo è un cimitero, per questo più che mai sacro per noi. Non si costruisce su terreno che ospita un cimitero”.

I Sioux di Standing Rock protestano dallo scorso aprile, a sostenerli 200 tribù indiane. È la più imponente manifestazione dei nativi americani da un secolo a questa parte.

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