Chernobyl: dal disastro alla più grande struttura terrestre mobile al mondo

Chernobyl: dal disastro alla più grande struttura terrestre mobile al mondo
Di Euronews
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Il 26 aprile 1986, all’1.

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Il 26 aprile 1986, all’1.23 di notte, il nocciolo del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl si surriscalda nel corso di un test di sicurezza in seguito a una serie di errori del personale. Il reattore esplode sprigionando una nuvola radioattiva. L’incendio che ne segue durerà più di dieci giorni e per contenere le perdite sarà necessario riversare dagli elicotteri migliaia di tonnellate di sabbia, argilla e piombo.

L’annuncio ufficiale del più grave incidente nucleare della storia sarà fatto pubblicamente dall’allora presidente sovietico Michail Gorbaciov solo il 14 maggio.

A novembre viene terminata l’installazione di un “sarcofago” di cemento con lo scopo di isolare il magma radioattivo contenuto nel reattore. Inizialmente previsto per durare fra i 20 e i 30 anni, nel 1993 la sua durata di vita sarà stimata in sette anni.

Dopo anni di rinvii, nell’agosto 2010 il consorzio francese Novarka rilancia i lavori di costruzione di una nuova struttura alta 180 metri, larga 250 e lunga 150. Il nuovo arco permetterà di confinare il materiale radioattivo, proteggere i lavoratori sul sito e mettere il sarcofago esistente al riparo dalle aggressioni climatiche. Le attrezzature a disposizione permetteranno anche in futuro di smantellare il reattore numero 4, dice David Driscoll, responsabile per la salute, la sicurezza e l’ambiente presso Novarka: “L’arco isolerà in modo sicuro il reattore numero 4 ed è progettato per durare 100 anni, in modo da dare all’Ucraina la possibilità di smantellare il reattore numero 4 e renderlo sicuro per sempre”.

25 mila tonnellate di metallo per la più grande struttura terrestre mobile al mondo. I costi, stimati intorno ai 2,1 miliardi di euro, sono coperti dalla comunità internazionale. Il fondo per la messa in sicurezza del sito è amministrato dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

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