Sono improntati alla cautela i primi commenti dei cubani all’Avana dopo aver appreso della morte di Fidel Castro.
Sono improntati alla cautela i primi commenti dei cubani all’Avana dopo aver appreso della morte di Fidel Castro.
Molti di loro hanno avuto lui come capo dello Stato per la maggior parte della vita. E anche dopo il passaggio di poteri al fratello, Fidel è rimasto una sorta di padre della patria.
“Lo storico leader della rivoluzione è appena morto” sottolinea Yandi Gonzalez, che vive negli Stati Uniti. “È una notizia a livello mondiale, ora bisogna vedere cosa succederà. Io penso che non cambierà nulla. Ci si è preparati a questo momento per tanti anni.”
“Era davvero un padre, almeno per la mia generazione” dice invece Julio Hernandez, dipendente statale. “Ci ha insegnato molto, a studiare, a essere solidali, umani e internazionalisti.”
“È squillato il telefono – raccolta un’altra dipendente pubblica, Julia Martinez Castaneda, – e la mia amica Belinda mi ha detto: ‘Accendi la televisione, il capo è morto!’ Anche se non era l’attuale presidente cubano, noi militanti del partito lo abbiamo sempre chiamato ‘il capo’.”
L’Avana si riempie di bandiere cubane a mezz’asta, mentre gli abitanti, quasi increduli di fronte a una situazione prevedibilissima, ma inedita, si interrogano sul dopo-Castro.