L’Isil tenta di sbarrare la strada alle truppe irachene anche con le autobomba.
L’Isil tenta di sbarrare la strada alle truppe irachene anche con le autobomba.
Mentre i combattimenti continuano nei quartieri orientali di Mossul, un kamikaze ha fatto esplodere il suo veicolo davanti a un gruppo di soldati, causando un numero imprecisato di vittime.
Più a sud, a Shirqat, il sedicente Stato islamico ha ucciso 5 poliziotti e 7 miliziani di tribù sunnite che sostengono il governo di Baghdad.
“Abbiamo vissuto in condizioni molto difficili per più di due anni e mezzo” racconta un abitante di Mossul. “Ci hanno imprigionati in tutti i modi, ci hanno tolto le linee telefoniche e le connessioni internet, hanno distrutto i nostri televisori e le parabole satellitari, siamo stati tagliati fuori dal mondo.”
Chi è riuscito a scappare si è trovato ad affrontare nuove incognite e a vagare in cerca di una sistemazione.
Um Ayman è arrivata in un campo profughi vicino a Bashiqa. Ora può raccontare ciò che ha vissuto da quando i jihadisti hanno preso il controllo della sua città.
“Eravamo a Salahuddin, quando è arrivato l’Isil e ci ha usati come scudi umani portandoci a Mossul. Siamo stati intrappolati a Mossul per più di due anni. Non lasciavano partire nessuno. Quando l’esercito è arrivato a Bawiza, siamo scappati, scavalcando muri per passare da una casa all’altra.”
Intanto l’esercito iracheno conferma di aver appena ricevuto quattro aerei caccia F-16.
Fanno parte di una fornitura di 36 velivoli prevista da un contratto siglato con gli Stati Uniti. Finora ne erano stati consegnati 14.