Almeno 52 morti e più di cento feriti.
Almeno 52 morti e più di cento feriti. È il bilancio non ancora definitivo dell’attentanto
compiuto questo sabato in Pakistan.
Una bomba è esplosa durante una cerimonia religiosa che si stava svolgendo nel santuario sufi di Shah Noorani nel distretto di Khuzdar in Belucistan, la più grande e più povera provincia del Paese, nonostante le sue risorse composte prevalentemente da combustibili fossili. Al rito partecipavano circa 600 persone.
Il sedicente Stato Islamico ha rivendicato l’attentato sostenendo, tramite un comunicato, che uno dei suoi combattenti è stato l’autore del massacro. Secondo gli inquirenti a farsi esplodere sarebbe stato un ragazzo di soli 14 anni.
Il Sufismo è una corrente dell’Islam che, tramite dottrina e disciplina, mira al perfezionamento spirituale. Da alcuni gruppi estremisti invece è considerato alla stregua di un’eresia.
Da tempo il Belucistan è scosso dalla violenza settaria tra sunniti e sciiti, da attentati terroristi e, dal 2004, è diventato teatro di una rivolta separatista. La zona è considerata strategica perché potrebbe ospitare le infrastrutture necessarie a collegare la Cina al Mar Arabico.
Shah Noorani:50 sldrs with 2 med teams arrived on site.Will treat&evacuate injured.2 heli airborne frm Qta,long flight,will attempt ldng-5
— Gen Asim Bajwa (@AsimBajwaISPR) 12 novembre 2016