Cuba-Usa: a due anni dal disgelo, l'economia dell'Avana resta ancorata all'embargo

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Di Salvatore Falco  Agenzie:  AP
Cuba-Usa: a due anni dal disgelo, l'economia dell'Avana resta ancorata all'embargo

A due anni dalla decisione di Barack Obama di normalizzare le relazioni tra Cuba e Stati Uniti, l’isola resta ancorata all’embargo.

Il nuovo assetto legislativo apre la porta agli investitori stranieri, ma l’economia di Cuba, cresciuta del 4% nel 2015, rallenta all’1% nel 2016.

Due le cause: il Congresso statunitense a maggioranza repubblicana che complica il disgelo tra Washington e Avana e il crollo del Venezuela, che a Cuba fornisce petrolio a prezzo politico.

“Cuba vuole procedere verso la normalizzazione delle relazioni con gli Stati Uniti – dice il ministro del Commercio con l’Estero, Rodrigo Malmierca – ma rattrista che loro continuino a tentare di cambiare il modello economico e sociale che il popolo cubano ha scelto liberamente, attuando misure che hanno chiari scopi politici e interventisti”.

L’Avana, la cui economia è controllata all’80% dallo Stato, non nasconde le difficoltà e spera di affrontarle con un mix di austerity e risparmi, in attesa del voto statunitense.

“Non importa chi sia il candidato alla presidenza, la decisione sull’embargo spetta al Congresso – spiega Reuben Smith-Vaughan, portavoce della Camera di Commercio degli Stati Uniti – quindi tocca a noi continuare a impegnarsi in una conversazione pragmatica con i nostri funzionari del Congresso sul fatto che l’embargo non è più uno strumento efficace”.

Per la prima volta Fidel Castro ha scelto il suo candidato alle elezioni statunitensi. In un editoriale, il ‘lider maximo’ indica Hillary Clinton come elemento di continuità nella politica della mano tesa di Obama. Nonosante Donald Trump – come riporta il Newsweek – nell’88 abbia violato l’embargo per fare affari sull’isola.