La pre-campagna elettorale per le presidenziali francesi si fa sul campo, quello di Calais: la cosiddetta “giungla”, un accampamento selvaggio che ospita migliaia di migranti pronti a tentare la trave
La pre-campagna elettorale per le presidenziali francesi si fa sul campo, quello di Calais: la cosiddetta “giungla”, un accampamento selvaggio che ospita migliaia di migranti pronti a tentare la traversata verso il Regno Unito. Una settimana dopo l’ex presidente Sarkozy, impegnato nelle primarie della destra, è il presidente socialista, François Hollande, a visitare Calais e promettere di chiudere il campo:
“Se vogliamo assicurare dignità, solidarietà e protezione dobbiamo smantellare il campo di Calais, perché è una decisione che si iscrive nei nostri principi repubblicani e perché è nell’interesse di tutti. Voglio anche ribadire la mia determinazione a che le autorità britanniche si assumano le loro responsabilità nello sforzo umanitario che la Francia compie qui e continuerà a compiere domani”.
Anche Hollande non ha visitato il campo. È rimasto in città, dove ha incontrato i gendarmi. Hollande promette lo smantellamento entro la fine dell’anno, l’espulsione di chi non ha richiesto asilo e la ridistribuzione in 140 centri di chi ha diritto d’asilo. Il problema è che chi abita al campo non ha finora richiesto asilo in Francia perché questo impedirebbe loro di chiederlo nel Regno Unito, la loro meta finale.