Norvegese di origini somale, con problemi mentali: il diciannovenne arrestato ieri sera dopo aver ucciso a coltellate una turista statunitense e ferito altre cinque persone a Londra avrebbe scelto le
Norvegese di origini somale, con problemi mentali: il diciannovenne arrestato ieri sera dopo aver ucciso a coltellate una turista statunitense e ferito altre cinque persone a Londra avrebbe scelto le vittime a caso. Tre dei feriti sono stati già dimessi, e i due in ospedale non sono gravi. Sulle motivazioni terroristiche o meno il vicecapo di Scotland Yard si è limitato a un breve commento:
“L’indagine che abbiamo svolto fino ad ora va in modo crescente nella direzione di un tragico incidente dovuto ai suoi problemi mentali. Al momento riteniamo che si tratti di un attacco spontaneo e che le vittime siano state scelte a caso. Sottolineo che l’indagine finora non indica in alcun modo un legame tra la sua origine e la motivazione delle sue azioni”.
L’attacco si è svolto in pieno centro, nella zona in cui si trova anche il British Museum. Ci sono anche molti locali, la sera la zona è decisamente affollata.
“La prima cosa che ho visto – racconta un passante – è un agente di polizia pesantemente armato, con armi automatiche. Ho capito che stava succedendo qualcosa, e quando siamo arrivati più in giù c’era una presenza massiccia della polizia in Russel Square. Una presenza molto massiccia. Poi siamo andati avanti e abbiamo visto il corpo a terra, coperto da un lenzuolo. C’era sangue ovunque”.
Il caso richiama quello del dicembre scorso, quando un uomo ferì gravemente con un’arma da taglio un passeggero alla fermata di Leytonstone. L’assalitore di allora, il trentenne Muhiddin Mire, anch’egli d’origine somala, proprio nei giorni scorsi è stato condannato all’ergastolo: il giudice ne ha riconosciuto lo squilibrio mentale, ma anche il movente terroristico. Aveva trovato ispirazioni in alcuni siti jihadisti.