Sembrava l’effetto della psicosi attentati che comprensibilmente sta vivendo la Germania.
Sembrava l’effetto della psicosi attentati che comprensibilmente sta vivendo la Germania. Ma a Brema, dove è stato evacuato un centro commerciale e i suoi 160 negozi, è stato arrestato un giovane di 19 anni fuggito ieri da una clinica psichiatrica gridando “vi faccio saltare tutti in aria”.
Per diverse ore mercoledì pomeriggio la polizia ha dato la caccia all’uomo che qualcuno pensava di aver visto al Weserpark, il più grande centro commerciale di Brema. Il giovane, un rifugiato algerino, è poi stato arrestato alla stazione centrale.
Pericolo reale o psicosi, la Germania vive momenti di tensione. Wurzburg, Monaco, Reutlingen, Ansbach: 4 attentati in 10 giorni. Se il movente passionale è stato all’origine del caso di Ruetlingen (un profugo siriano ha ucciso con un machete una donna polacca con cui aveva una relazione) e la matrice è più simile alla strage commessa da Anders Breivik nel caso di Monaco, l’ombra dello jihadismo e l’amalgama tra terrorismo e migranti crea una miscela esplosiva per il governo di Angela Merkel.
A Monaco si è svolta una cerimonia per le vittime nel centro commerciale: 9, diverse tra di loro erano musulmane. La furia omicida del diciottenne tedesco-iraniano, che soffriva di depressione e seguiva una terapia farmacologica, lo ha spinto ad uccidere nell’anniversario della strage di Utoya ed Oslo del 2011. Una delle vittime, un ragazzo greco di 17 anni, è stata sepolta nel villaggio natale di Aratos. Musulmani e cristiani hanno assistito assieme al funerale.