Traffico di essere umani, +40% nel Regno Unito "fino a 80mila nuovi schiavi"

Traffico di essere umani, +40% nel Regno Unito "fino a 80mila nuovi schiavi"
Di Euronews
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“Ci hanno picchiato e hanno fatto ascoltare i nostri pianti e le nostre urla al telefono.

“Ci hanno picchiato e hanno fatto ascoltare i nostri pianti e le nostre urla al telefono. Hanno detto alla mia famiglia, se non pagate per lui, lo uccideremo, lo useremo per tante cose. Potremmo vendere il suo rene o altro”.

‘Peter’, un nome di fantasia, aveva 15 anni quando è stato rapito dai trafficanti in Grecia e costretto a prostituirsi. Voleva raggiungere il Regno Unito dal Medio Oriente, ma la sua famiglia non è riuscita a pagare quello che i trafficanti pretendevano.

“Quando si sono resi conto che la mia famiglia non avrebbe pagato, mi hanno fatto prostituire – racconta il giovane – Le persone venivano e facevano sesso con me e penso che pagassero per questo”.

“È stato terribile. Non so come descriverlo – aggiunge Peter – È stato molto, molto difficile. Ho pensato, preferisco morire, piuttosto che questo. Ma ero costretto a farlo”.

“Quello che è successo a Peter è davvero scioccante. È arrivato nel Regno Unito nel retro di un camion e ci dicono che sarebbe stato sfruttato anche qui, se non fosse stato trovato dai funzionari addetti al controllo immigrazione. Il suo non è un caso isolato – spiega il giornalista di euronews, Damon Embling – Vediamo nel dettaglio alcuni episodi relativi al traffico di essere umani nel Regno Unito nello scorso anno”.

“In un caso, una donna arrivata dal Vietnam è stata costretta a prostituirsi. I trafficanti minacciavano di uccidere suo padre – aggiunge l’inviato di euronews nel Regno Unito – In un altro caso, un uomo proveniente dalla Polonia è stato costretto a lavorare tutti i giorni per 13 euro alla settimana. Quando ha tentato di fuggire, è stato rinchiuso e picchiato.
È un catalogo dello sfruttamento nel 21° secolo”.

‘Sara’, anche questo è un nome di fantasia – è arrivata nel Regno Unito dall’Asia per studiare.

“Lavoravo 15 ore al giorno e avevo solo due pause per andare in bagno – ricorda la ragazza – Non mi era permesso di parlare con i colleghi o di rivolgermi ai clienti”.

Racconta di essere stata costretta a lavorare ogni giorno in un caffè, con un salario da fame, e a sopportare le minacce dalla sua manager:

“La direttrice mi diceva che se avessi provato a ribellarmi contro di lei, mi avrebbe denunciata all’ufficio immigrazione e sarei stata mandata via in Asia – aggiunge Sara – Il secondo timore era che lei avesse potuto contattare i miei genitori per dire loro falsità sul mio conto e per rovinare il nome della mia famiglia, inventando ad esempio storie di relazioni con più ragazzi. Tutte cose che vanno contro la cultura asiatica. Abbastanza per uccidere qualcuno”.

Sara è stata prigioniera per quasi due anni, prima di essere salvata.

Alcune associazioni del Regno Unito forniscono supporto e offrono una sistemazione alle vittime della tratta. Sono più di 3.200 le vittime potenziali accertate nel Regno Unito lo scorso anno, un aumento del 40% rispetto ai 12 mesi precedenti.

Sadia Wain lavora per un’associazione del terzo settore. Lei sostiene che le vittime di sfruttamento siano terrorizzate dal chiedere aiuto e spesso pagano un debito infinito.

“La schiavitù del debito deriva dal fatto che chi li ha portati qui pretende il pagamento del viaggio – spiega Sadia Wain dell’organizzazione Hestia – Chi non ha soldi, deve pagare. E il debito non diminuisce”.

“Anzi, sembra solo aumentare – aggiunge la responsabile dell’Unità per la lotta al traffico di essere umani – E se qualcuno rifiuta di fare qualsiasi cosa: che si tratti di sfruttamento della prostituzione, di servitù domestica o di lavoro forzato, iniziano le minacce alle loro famiglie. In questo modo li costringono a continuare quello che stanno facendo”.

The Salvation Army organizza campagne di sensibilizzazione con attori di strada che partecipano a delle finte compravendite di schiavi.

“Buon pomeriggio, ho alcuni affari da proporvi. Un’offerta speciale di esseri umani – recita un attore – Voi vi chiedete, cosa me ne faccio di un essere umano? Possono essere utilizzati per tante cose”.

La polizia dice che le vittime reali possono essere vendute per 13 mila euro, un mercato redditizio per le organizzazioni criminali.

“Lei non costa molto – prosegue l’attore che simula una compravendita per le strade di Londra – Oggi la vendo per 10 sterline. 10 sterline per questa bella signora”.

All’inizio di quest’anno, la polizia ha condotto un’operazione contro la tratta e lo sfruttamento di essere umani nel Regno Unito.

In una settimana, sono state identificate oltre 100 potenziali vittime e più di 25 persone sono state arrestate.

Ma è una goccia nel mare secondo alcune organizzazioni umanitarie che stimano fino a 80mila vittime in Gran Bretagna.

E il Centro per la lotta al traffico di essere umani del regno Unito – che coordina le forze dell’ordine – ammette che i fenomeni di sfruttamento possano essere ulteriormente alimentati dalla crisi migratoria che investe l’Europa.

“Ritengo che il gran numero di persone in cammino attraverso l’Europa possa rappresentare un rischio per il Regno Unito – sostiene Martin French, capo del Centro di contrasto al traffico di essere umani della polizia britannica – Alcune di queste persone sono determinate a entrare nel Regno Unito e la loro condizione le costringe a cercare disperatamente un lavoro, qualsiasi tipo di lavoro. E quindi sono più vulnerabili allo sfruttamento”.

“Questo è un crimine nascosto ed è spesso facilitato da problematiche culturali che rendono difficile il lavoro della polizia – aggiunge Martin French – Possiamo intervenire e aprire un’indagine solo in flagranza di reato”.

Le vittime della tratta verso il Regno Unito provengono da tutto il mondo, soprattutto da Albania, Nigeria, Eritrea e Afghanistan.

Ma il fenomeno riguarda direttamente anche alcuni Paesi dell’Unione europea come Ungheria, Lituania, Polonia e Romania.

Nel mese di febbraio, il proprietario di un mobilificio inglese è stato arrestato per aver costretto in schiavitù un gruppo di cittadini ungheresi. Venivano pagati meno di 13 euro alla settimana e dormivano in alloggi fatiscenti e sporchi.

Ma gli adulti non sono le uniche vittime. Il traffico di essere umani in Europa coinvolge anche i bambini: “I dati pubblicati dalla Commissione europea all’inizio di quest’anno rilevano un trend in crescita nel reclutamento di bambini da parte dei trafficanti – aggiunge l’inviato di euronews, Damon Embling – Questo, di fronte alle crescenti preoccupazioni per la sorte di migliaia di minori non accompagnati, che sono apparentemente scomparsi durante la crisi migratoria in corso”.

“Nel Regno Unito arrivano minori non accompagnati provenienti dall’altra parte del mondo. Entrano a far parte del programma di assistenza quando sono individuati, ma poi scompaiono – dice Neil Giles, Capo dell’organizzazione Stop The Traffic – È certo che molti di loro sono nelle mani dei trafficanti, forse perché minacciano le loro famiglie o per altri motivi”.

“Da sempre sostengo che i bambini e le persone vittime della tratta siano legati ai loro trafficanti, un legame che dopo un po’ è difficile rompere – spiega Neil Giles – La risposta contro questo crimine nel nostro paese si concentra sulle denunce di crimini o minacce, ma non abbiamo ancora un quadro preciso del traffico di essere umani e c‘è molto da lavorare per venirne a capo”.

Il governo britannico dice che è impegnato ad affrontare il problema. È stata approvata una legge per migliorare l’identificazione e il sostegno alle vittime e per introdurre pene certe contro i trafficanti.

“Ora sono libera da quell’orrore, ma ancora oggi, quando mi siedo da sola, ricordo tutte quelle cose – conclude Sara – Non ho più bisogno di ascoltare quelle parole che mi torturavano. Non devo più aver paura di andare in bagno più di due volte al giorno. Voglio dire, sto ritrovando me stessa”.

“Ha stravolto la mia vita in modo orribile. Ancora oggi, la notte non riesco a dormire – conclude Peter – Ho paura di addormentarmi e avere gli incubi. E ogni notte, prima di dormire, devo assicurarmi che tutte le le porte siano chiuse. Le controllo almeno un paio di volte, non mi fido di nessuno”.

Tweets by STOPTHETRAFFIKLa dichiarazione rilasciata dal ministero dell’Interno britannico a Euronews

Questo governo è impegnato in prima linea nella lotta alla moderna schiavitù – tra cui il traffico di esseri umani.
Abbiamo approvato una storica legge contro la schiavitù che introduce la pena dell’ergastolo per i trafficanti di esseri umani e conferisce maggiori poteri alla polizia per contrastare queste organizzazioni.

Ci rendiamo conto c‘è tanto lavoro da fare e che questa legge è solo una parte della risposta. Abbiamo proposto un pacchetto di misure per contrastare il traffico di bambini e staimo anche cercando di migliorare il sistema di individuazione e sostegno alle vittime della schiavitù moderna.

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