Il panico da Brexit investe il settore immobiliare britannico e lo costella di segnali che sempre più ricordano la crisi del 2008.
Il panico da Brexit investe il settore immobiliare britannico e lo costella di segnali che sempre più ricordano la crisi del 2008.
M&G becomes 3rd UK property fund to suspend trading after post-Brexit surge in withdrawals: https://t.co/oJL9fCtcvQpic.twitter.com/V4Zs2RLGor
— Guardian Business (@BusinessDesk) July 5, 2016
Come allora, ad accusare tra i primi il colpo sono oggi i fondi immobiliari: dopo i tre di mercoledì, la lista di quelli che hanno congelato i rimborsi agli investitori continua ad allungarsi. A pagare il prezzo più caro sono negozi e uffici: fra il 15% e il 17% il deprezzamento menzionato da Aberdeen Fund Management e Legal & General Investment Management.
Real estate fund woes mounts as Brexit fears bite https://t.co/1pPxuWKi82
— Fortune (@FortuneMagazine) 7 luglio 2016
“C‘è la preoccupazione che si possa entrare in recessione a partire dal primo trimestre del 2017 – dice l’esperto di mercati, Panmure Gordon -. Se non assisteremo a importanti investimenti esteri nell’immobiliare commerciale – e il governatore della Banca d’Inghilterra ha già parlato di un calo del 50% dal primo trimestre – l’impatto sarebbe davvero molto significativo”.
Timore condiviso dalla Banca d’Inghilterra è quello di un circolo vizioso: un moltiplicarsi delle richieste di rimborso da parte degli investitori esteri che costringa cioè i fondi a svendere a prezzi stracciati, su un mercato peraltro già ampiamente al ribasso.