La sparatoria di Orlando vista da Kabul

Per le strade di Kabul gli abitanti tengono a sottolineare di non riconoscersi nel comportamento dell’autore della strage di Orlando. E il governo condanna la sparatoria compiuta da Omar Mateen, figlio di immigrati afgani nato negli Stati Uniti.
"In Afghanistan gli attacchi come quello di Orlando sono quotidiani"
capo dell'esecutivo afgano
“Questo attacco è simile a quelli che gli afgani subiscono quotidianamente in Afghanistan – dichiara il capo dell’esecutivo, Abdullah Abdullah – . Abbiamo già pagato un grande tributo di sangue per questo. Ringraziamo gli Stati Uniti e la comunità internazionale perché stanno al nostro fianco nel combattere il terrorismo.”
I cittadini intervistati per la strada prendono le distanze dal terrorista e invitano a non equiparare i veri afgani a lui.
Uno studente universitario, Zarif Ullah, afferma: “Era una persona nata in America e cresciuta con la cultura americana. Era statunitense, quindi non rappresenta l’Afghanistan.”
“Questa è un’azione estremista – aggiunge un altro studente di Kabul, Meer Massih Amarkhil – e l’estremismo è vietato dall’Islam. Non è permesso uccidere degli innocenti.”
La notte scorsa, in un’operazione delle forze di sicurezza afgane, sono stati uccisi 13 miliziani, tra cui il capo dei Taliban della provincia di Logar.