Ancora scioperi in Francia, ma primi segnali di disgelo tra governo e sindacati

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Di Salvatore Falco  Agenzie:  Afp
Ancora scioperi in Francia, ma primi segnali di disgelo tra governo e sindacati

A nove giorni dall’inizio degli Europei, in Francia va in scena l’ottavo sciopero dei ferrovieri contro la riforma del Lavoro.

Una protesta che si somma alle rivendicazioni di settore contro l’apertura ai privati. Il risultato è la paralisi: metà dei treni sono cancellati o in ritardo, il 60% di quelli ad alta velocità e il 40% dei regionali.

“Questo sciopero è iniziato martedì sera ed è illimitato – dice Julien Dehornoy, portavoce della Sncf – Ci aspettiamo che possa continuare per diversi giorni con lo stesso volume di traffico che abbiamo oggi e che probabilmente si registrerà anche un po’ dopo. Ma vedremo come procedono le trattative tra i sindacati e l’azienda”.

L’abbassamento dei toni, con il premier Manuel Valls che si dice pronto a discutere e il sindacato a continuare le concertazioni, si riflette anche sulla gestione dei disagi.

“Da cinque anni prendo il treno ogni giorno per andare a lavorare e ci lamentiamo sempre degli scioperi – afferma Jean-Michel Gerard, un pendolare – Ma questa volta sono più tollerante”.

“Martedì hanno cancellato il mio treno e ora mi hanno detto di prendere un altro treno a Parigi – racconta Rocio Garcia, una turista argentina – Ma non mi hanno detto quale fosse la stazione e io pensavo che fosse quella di Austerlitz. Così ho fatto una corsa per arrivare fino a qui e ho perso il mio treno”.

Garantiti i collegamenti internazionali, mentre si attende la conferma di una doppia agitazione dei cieli il 3, 4 e 5 giugno con lo sciopero – che si sta cercando di scongiurare in extremis – dei piloti e dei controllori di volo.