Mentre Amina Ali, la studentessa nigeriana fuggita dalla prigionia dei Boko Haram dopo due anni di sequestro, arriva nella capitale Abuja per incontrare il presidente Muhammadu Buhari, una seconda rag
Mentre Amina Ali, la studentessa nigeriana fuggita dalla prigionia dei Boko Haram dopo due anni di sequestro, arriva nella capitale Abuja per incontrare il presidente Muhammadu Buhari, una seconda ragazza viene ritrovata in Nigeria.
Amina, recuperata ai margini della foresta di Sambisa da un gruppo di cacciatori, è giunta protetta da imponenti misure di sicurezza e coperta da un velo, per proteggerla dalla folla di curiosi.
La diciannovenne era accompagnata dalla madre e dal governatore dello Stato del Borno e ha portato con sè la figlia di quattro mesi, nata durante la prigionia.
“Sarà una priorità del governo quella di permettere ad Amina di riprendere gli studi. Amina deve tornare a scuola”.
Le due giovani vennero rapite nel mese di aprile di due anni fa, insieme ad altre 274 ragazze, tutte studentesse di un istituto superiore.
Una cinquantina di loro riuscì a fuggire, ma per 219 non si era saputo più niente fino a ieri.
Per la liberazione delle studentesse è nato un movimento di opinione a livello globale, che da tempo chiede alle autorità di moltiplicare gli sforzi per mettere fine al maxi sequestro.