Stato d’emergenza prolungato almeno fino a luglio in Venezuela. Lo ha decretato il presidente Nicolas Maduro paventando il rischio di minacce
Stato d’emergenza prolungato almeno fino a luglio in Venezuela. Lo ha decretato il presidente Nicolas Maduro paventando il rischio di minacce esterne, all’alba di una nuova giornata di proteste dell’opposizione che chiede un referendum per destituire il capo dello Stato.
La crisi energetica ed economica travolge il Paese.
Di fronte alla mancanza di generi di prima necessità, non appena i rifornimenti arrivano nei negozi, la gente si precipita ad accaparrarseli e la tensione sfocia spesso in saccheggi e vandalismi, mentre la criminalità è in aumento.
Scarsi mezzi e corruzione paralizzano la polizia e una parte degli abitanti organizza ronde di autodifesa. I linciaggi di presunti ladri non sono più casi isolati.
Intanto le autorità hanno ridotto a due soli giorni la settimana lavorativa dei dipendenti pubblici a parità di stipendio per risparmiare elettricità, ma – secondo l’opposizione – anche per dilatare i tempi dell’iter verso il referendum, calcolati in giornate feriali.