Panama Papers: David Cameron aveva una quota nel fondo offshore del padre

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David Cameron non nasconde nulla a Panama, e questo l’aveva già detto: ma non aveva risposto sul passato. Ora lo ha fatto, e ha confermato di esser

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David Cameron non nasconde nulla a Panama, e questo l’aveva già detto: ma non aveva risposto sul passato. Ora lo ha fatto, e ha confermato di esser stato in possesso di una quota azionaria nel fondo d’investimento del padre, che aveva depositi offshore attraverso una società panamense.

‘‘Samantha e io abbiamo il conto in banca insieme. Avevamo 5.000 quote nel Blairmore Investment Trust, le abbiamo vendute nel 2010, valevano circa 30.000 sterline. Pagavo regolarmente le tasse sui dividendi”.

Il fondo era stato creato negli anni ’80 da Ian Cameron, che morì nel 2010. David Cameron, che ha confermato di aver ricevuto 300.000 sterline in eredità alla morte del padre, ha detto di non sapere se una parte di questo denaro sia eventualmente transitata in passato in paradisi fiscali.

A rivelare l’esistenza della società offshore del padre sono i cosiddetti “Panama papers”, una lista di nomi di detentori o creatori di fondi offshore, fondi che possono essere creati a scopo di evasione fiscale o anche di riciclaggio o di elusione di sanzioni, ma possono anche essere perfettamente legali. Nel caso di Ian Cameron, che non sarebbe accusato di azioni illegali, l’imbarazzo del figlio premier è anche dovuto al fatto che la lotta ai paradisi fiscali è uno dei punti prioritari del governo.

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