Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Egitto: "killer di Regeni uccisi dalla polizia", dubbi degli investigatori italiani

Egitto: "killer di Regeni uccisi dalla polizia", dubbi degli investigatori italiani
Diritti d'autore 
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Il passaporto e gli altri documenti del ricercatore friulano ritrovati in casa della sorella di un componente della banda sospettata di aver rapito e ucciso Giulio

PUBBLICITÀ

Una banda specializzata in rapine e sequestri nei confronti di stranieri è dietro all’uccisione di Giulio Regeni. Ne sono convinti gli investigatori egiziani, meno quelli italiani che collaborano alle indagini sulla scomparsa – il 25 gennaio scorso – e l’uccisione del ricercatore friulano.

I 5 componenti del gruppo sono stati uccisi dalla polizia al Cairo. A casa della sorella di un membro della banda sono stati fotografati il passaporto ed altri documenti di Giulio. È stato il sito del quotidiano filogoverativo Al-Ahram, citando una fonte del ministero dell’Interno egiziano, a scrivere per primo che la banda “è dietro all’uccisione dell’ italiano”.

Subito dopo l’agenzia Mena diffonde un comunicato dello stesso ministero nel quale si precisa che “il passaporto di Giulio Regeni”, assieme ad altri suoi documenti, è stato rinvenuto in un appartamento abitato da familiari di un componente della banda.

I servizi di sicurezza hanno trovato nell’appartamento una borsa rossa, all’interno della quale c’era un portadocumenti con il passaporto intestato a Giulio Regeni, il suo documento di Cambridge, la sua carta di credito e due telefoni portatili.

Gli investigatori italiani in missione al Cairo sono stati informati dalla polizia egiziana sull’uccisione dei cinque malviventi e hanno subito espresso forti dubbi sulla veridicità di questa versione.

Gli apparati di sicurezza hanno subito concluso le indagini e informato la parte italiana dei risultati. Il ministero – in una nota frettolosa – ringrazia la parte italiana “per la sua piena cooperazione nella fase precedente che ha contribuito ad ottenere a questo risultato”.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Australia, 4.500 video a 460 donne nei bagni dell'ospedale: medico rilasciato su cauzione

Primo appuntamento finisce in tragedia: uomo decapitato a Lisbona

Usa, fermato presunto killer di Minneapolis: Vance Boelter aveva lista di politici e centri aborto