Il Times accusa la Russia: "Doping sistematico anche nel nuoto"

Il meldonio trovato nel sangue della nuotatrice russa Yuliya Efimova sarebbe solo la punta di un iceberg. A pochi giorni appena dai riscontri che potrebbero costare una squalifica a vita alla campionessa, bronzo nella rana a Londra 2012, un’inchiesta del quotidiano britannico “Times” giunge alla conclusione che il doping sia ormai da anni una pratica sistematica e diffusa in tutto il nuoto russo.
Times Investigation reveals the full scale of doping in Russian swimming... https://t.co/AP4nCJgMFzpic.twitter.com/a7r4JvU87a
— The Times of London (@thetimes) 23 marzo 2016
Architetto della strategia sarebbe lo stesso Sergei Portugalov, di cui l’Agenzia mondiale antidoping aveva chiesto la radiazione a vita, in quanto capo della Commissione medica della federazione russa di atletica, di recente al centro di un analogo scandalo.
Russian swimming federation denies doping use allegations: R-sport https://t.co/dmIEsGZ1wR
— Reuters Sports (@ReutersSports) 23 marzo 2016
La federazione russa di nuoto non ha tardato a reagire, negando ogni accusa. La FINA, Federazione Internazionale del Nuoto, ha dal canto suo esortato il Times a condividere le informazioni di cui è in possesso, per lanciare al più presto una propria inchiesta.
Statement by FINA, world governing body of aquatics, regarding Times allegations of Russian doping pic.twitter.com/YL8ztZmXtF
— Dan Roan (@danroan) 23 marzo 2016
Appena negli scorsi giorni, l’Agenzia mondiale antidoping aveva fatto sapere che tra gli atleti ufficialmente confermati positivi al meldonio, quasi la metà sono russi.
Da novembre la Russia è temporaneamente sospesa da ogni competizione internazionale di atletica, in seguito alla pubblicazione di un rapporto dell’Agenzia mondiale antidoping, che denunciava un “doping organizzato” e su larga scala in tutto il Paese.