Doping,: Russia ancora sospesa, ma non è la sola a rischiare

Doping,: Russia ancora sospesa, ma non è la sola a rischiare
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Di Cinzia Rizzi
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Continua a ‘‘mietere vittime’‘ il Meldonium. L’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha reso noto venerdì che da quando il farmaco è stato vietato – e

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Continua a ‘‘mietere vittime’‘ il Meldonium. L’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha reso noto venerdì che da quando il farmaco è stato vietato – e quindi dal primo gennaio- , ci sono stati 99 risultati positivi. Sette dei 16 casi già confermati sono degli atleti russi, tra i quali la ex numero 1 del tennis mondiale Maria Sharapova.
Una batosta per la Russia, che deve anche fare i conti con la sospensione nell’atletica, dovuta allo scandalo dello scorso novembre.

“Le autorità russe hanno bisogno di continuare a lavorare per soddisfarre le condizioni per il reintegro. La Federazione russa non sarà quindi riammessa, per il momento”, ha spiegato il Presidente della Federazione Internazionale di Atletica (IAAF) Sebastian Coe.
“Ci sono poi i casi di Etiopia e Marocco. Entrambi devono implementare adeguati e attendibili test antidoping, dentro e fuori le competizioni, dove applicabile, collaborando con le autorità sportive e antidoping. Kenya, Ucraina e Bielorussia sono su una lista di ‘osservati speciali’ della IAAF per il 2016. Dovranno rafforzare il proprio regime antidoping e garantire che il loro percorso per conformarsi alle norme sia completato entro la fine dell’anno”.

Non è solo la Russia, quindi, a rischiare di non partecipare ai prossimi Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Nel frattempo, la IAAF ha annunciato che prenderà una decisione definitiva sugli atleti del Cremlino a maggio, a tre mesi dalla rassegna a cinque cerchi.

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