Chiusa di fatto la via dei Balcani

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Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le loro frontiere ai migranti dalla mezzanotte. In conseguenza del vertice tra Unione europea e

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Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno chiuso le loro frontiere ai migranti dalla mezzanotte.
In conseguenza del vertice tra Unione europea e Turchia, Lubiana ha ricominciato ad applicare le procedure di Schengen al confine con la Croazia e la polizia consente l’attraversamento solo a chi possiede documenti validi per l’accesso all’area di libero scambio.

L’effetto domino ha subito coinvolto molti dei Paesi della cosiddetta rotta balcanica.

Il premier sloveno Miro Cerar commenta: “Il fatto che la via dei Balcani è chiusa significa che tutti i Paesi di questo percorso, Grecia inclusa e con la cooperazione della Turchia, volteranno le spalle alle migrazioni irregolari.”

Cerar era tra i partecipanti europei al vertice con la Turchia che volevano dichiarare chiusa quella rotta che costituiva una sorta di corridoio umanitario.

La Serbia fa sapere che si comporterà di conseguenza per non trasformarsi in un campo profughi.
La Macedonia annuncia di aver chiuso totalmente il suo confine ai migranti senza visto e sostanzialmente non fa più passare nessuno dei profughi in attesa in Grecia.

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