A Smirne accordo fra Grecia e Turchia sul rinvio dei migranti

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Un accordo bilaterale in cui la Turchia si impegna a riprendersi tutti i migranti che, in base al diritto internazionale, non possono avvalersi di

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Un accordo bilaterale in cui la Turchia si impegna a riprendersi tutti i migranti che, in base al diritto internazionale, non possono avvalersi di protezione. Lo hanno firmato a Smirne il premier greco Alexis Tsipras e il suo omologo turco Ahmet Davutoglu, all’indomani del summit di Bruxelles dedicato all’emergenza rifugiati.

“Durante il summit di Bruxelles e qui, in questo incontro, Turchia e Grecia – ha dichiarato Davutoglu – hanno dato una risposta unitaria con una prospettiva comune a coloro che in Europa sono convinti che Grecia e Turchia dovrebbero gestire l’emergenza da sole. Ancora una volta ripetiamo che Turchia e Grecia affrontano questo tema con una prospettiva comune”.

Nel summit europeo che inizierà il 17 marzo, Ankara chiederà all’Europa di ammettere per vie legali un numero di migranti equivalente a quello delle persone rinviate dalla Grecia. Pochissime le speranze per chi non proviene da un Paese in guerra, come ha detto chiaramente Tsipras: “Vorrei sottolineare come l’implementazione dell’accordo sui rinvii manderà un messaggio chiaro ai migranti provenienti da Paesi terzi: con le misure che abbiamo preso vengono a mancare sia la volontà politica che la possibilità concreta di attraversare l’Europa”.

Sull’accordo pesa la condanna delle Nazioni Unite e delle ONG. L’Agenzia dell’Onu per i rifugiati parla di testo illegale perché non garantisce la protezione dei migranti. Amnesty International giudica l’accordo disumanizzante, mentre Medici Senza Frontiere lo definisce cinico.

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