Tutti i segreti del Super Tuesday

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Cos‘è il “Super Tuesday”? Il Super Tuesday, che quest’anno cade il 1º marzo, è una data chiave nelle primarie statunitensi, sia per i repubblicani

Cos‘è il “Super Tuesday”?

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Il Super Tuesday, che quest’anno cade il 1º marzo, è una data chiave nelle primarie statunitensi, sia per i repubblicani sia per i democratici.

I cittadini di 14 Stati e territori votano per scegliere i delegati che eleggeranno i rispettivi candidati alla presidenza durante le successive convention dei due partiti.

Secondo CBSNews in questo super-martedì sul fronte repubblicano c‘è in gioco circa la metà dei 1.237 delegati necessari per la nomination. Tra i democratici si scelgono 865 delegati, circa un terzo di quelli richiesti.

Dove si vota?

Per entrambi i partiti si svolgono primarie o caucus in Alabama, Arkansas, Colorado, Georgia, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia.

Inoltre caucus repubblicani si tengono in Alaska e North Dakota e caucus democratici alle Samoa Americane, un territorio statunitense.

Qual è la situazione?

Sul fronte repubblicano

Donald Trump è in testa per lo meno in Virginia, Georgia e Oklahoma.

Ai suoi rivali serve una netta vittoria per poter restare in corsa.

Il senatore texano Ted Cruz spera di schiacciare Trump in casa per ottenere i 155 delegati (che vengono assegnati tutti a chi ottiene la maggioranza dei voti).

Marco Rubio ha già avvertito che in caso di scarsi risultati nel Super Tuesday abbandonerà la corsa alla Casa Bianca.

Per il governatore dell’Ohio John Kasich, il Super Tuesday è un ostacolo da superare per arrivare alle primarie dell’8 marzo nel Michigan, dove sarebbe favorito.

Sul fronte democratico

Hillary Clinton potrebbe anche fare un passo decisivo verso la vittoria e la nomination da parte del suo partito. È data in vantaggio sul suo rivale Bernie Sanders in Georgia, dove sono in palio 102 delegati, e nel Texas, che vale 222 delegati. Questi ultimi saranno distribuiti proporzionalmente, ma il vantaggio di Clinton è già talmente ampio che il Super Tuesday potrebbe rivelarsi decisivo.

Sanders, che ha combattuto una battaglia in salita contro Clinton, deve vincere in grandi Stati se vuole rimanere in corsa, ma è dato in vantaggio solo nel suo Stato, il Vermont, che conta solo 26 delegati.

Nella Carolina del Sud, i neri hanno votato in massa per Hillary Clinton. Un analista politico di FiveThirtyEight.com scrive: “Ci sono sei Stati del Super Tuesday (Alabama, Arkansas, Georgia, Tennessee, Texas and Virginia) in cui nel 2008 i neri hanno rappresentato una fetta dell’elettorato più ampia che in Iowa, New Hampshire o Nevada quest’anno. Il fatto che Sanders non sia riuscito a convincere i neri in Nevada e nella Carolina del Sud, nonostante un forte investimento, rende difficile credere che avrà più successo in questi sei Stati, dove la sua campagna non è stata altrettanto massiccia.” E il 66 per cento degli 865 delegati in palio nel Super Tuesday viene da questi sei Stati.

Come appare la situazione ora?

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