Hillary Clinton ancora aspirante presidentessa

Sarò il campione che vince per la classe media. Con questo slogan Hillary Clinton, 68 anni, punta a diventare la prima presidentessa degli Stati Uniti.
First lady dal 93 al 2001, poi senatrice nello Stato di New York fino al 2009 e subito dopo Segretario di Stato, durante la presidenza Obama, che la batté alle primarie nel 2008.
Mette sul piatto l’esperienza di una vita in politica, le battaglie per i diritti civili
e le capacità strategiche acquisite ricoprendo ruoli di primo piano. First lady dal 93 al 2001, poi senatrice nello Stato di New York fino al 2009 e subito dopo Segretario di Stato, durante la presidenza Obama, che la batté alle primarie nel 2008.
Il risultato la costrinse a rivestire i i panni dell’alleata fedele: ha seguito da vicino la turbolenta transizione aperte dalla primavera araba, considerata da lei un’occasione di rilancio della democrazia nell’area. Ma il suo ruolo nella gestione del prima e dopo Geddafi in Libia resta controverso. Come lo scandalo delle mail inviate dal suo account personale e dunque sottratte al vaglio obbligatorio e alla protezione di informazioni top Secret.
Sul tema glissa in campagna elettorale e dribbla anche le richieste dell’avversario Sanders di pubblicare i discorsi fatti alle corporation di Wall Street che le sono stati pagati centinaia di migliaia di dollari.
Hillary ci riprova. Ha il supporto di establishment e media, ma stenta a scaldare i cuori di chi la considera un donna di apparato pronta al trasformismo necessario a restare sempre a galla. Non promette alcuna “rivoluzione politica”,e questa è la sua forza – dice- promette infatti di ottenere “il possibile”.