L'UE condanna i tetti ai rifugiati decisi dall'Austria

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Le istituzioni europee, prima che lo facessero gli altri Paesi membri riuniti nel vertice di Bruxelles, avevano reagito con stizza alla decisione

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Le istituzioni europee, prima che lo facessero gli altri Paesi membri riuniti nel vertice di Bruxelles, avevano reagito con stizza alla decisione austriaca di imporre un tetto ai profughi. Prima una lettera del Commissario all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, che scriveva a Vienna accusando il governo di violare norme e obblighi internazionali, poi il Presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, a rincarare la dose:

“Per quanto riguarda l’Austria, devo dire che non mi piace la decisione che hanno preso e ci chiediamo se sia in linea con le norme europee. la cosa al momento è sotto esame”.

L’Austria ha detto di voler accogliere solo un’ottantina di rifugiati al giorno, e 3.200 transiti.
Decisioni che hanno preoccupato anche i Paesi a monte, sulla rotta dei Balcani. I leader croato, sloveno, serbo e macedone si riunivano in un pre-vertice, si parlava dell’eventualità di realizzare una barriera in Macedonia, mentre a Zagabria si riunivano i capi delle polizie dei quattro Paesi, che si accordavano per un nuovo sistema di controlli al confine greco-macedone. In modo da verificare all’ingresso i requisiti dei richiedenti asilo, ed evitare così i respingimenti a catena, come accaduto a 200 persone che dallAustria sono state rimandate in Slovenia, e da lì in Croazia e Serbia.

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