La decisione dell’Austria di instaurare una quota giornaliera di richiedenti asilo è incompatibile con il diritto europeo. Dura reazione di Bruxelles
La decisione dell’Austria di instaurare una quota giornaliera di richiedenti asilo è incompatibile con il diritto europeo. Dura reazione di Bruxelles al tetto di Vienna sull’accoglienza, mentre i capi delle polizie dei Paesi della rotta balcanica raggiungono, a Zagabria, un accordo per un nuovo sistema di controlli, selezione e registrazione dei migranti che verranno eseguiti una sola volta, al confine tra Grecia ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia.
La Slovenia ha deciso l’impiego dell’esercito per il contenimento della crisi, così come la Serbia che vuole fermare i migranti che rientrano abusivamente dalla Croazia.
“Il nostro obiettivo è quello di rendere più indolore possibile il passaggio di migranti provenienti dalla Grecia verso l’Austria – dice il capo della polizia croata, Vlado Dominic – E di evitare ai rifugiati di tornare indietro, come sta accadendo ora, perché ogni Paese gestisce l’emergenza autonomamente”.
I profughi giunti da Siria e Iraq saranno trasportati in Austria, mentre gli altri verranno respinti. In questo modo si potranno evitare le procedure di respingimento a catena, come è successo nei giorni scorsi per circa 200 migranti che dal confine austriaco sono stati rimandati in Serbia.