Ryanair, il numero uno O'Leary contro Atene: tasse troppo alte

Ryanair, il numero uno O'Leary contro Atene: tasse troppo alte
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Di Giacomo Segantini
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“Low-cost” per Ryanair non si riferisce solo al prezzo dei biglietti. Ad Atene per presentare il nuovo piano dei voli, il numero uno della linea

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“Low-cost” per Ryanair non si riferisce solo al prezzo dei biglietti. Ad Atene per presentare il nuovo piano dei voli, il numero uno della linea aerea irlandese Michael O’Leary conferma la sua fama di uomo senza peli sulla lingua. Nel mirino: le politiche fiscali dell’esecutivo greco, colpevole di non aver risposto alla sua proposta avanzata a dicembre: meno oneri in cambio di più visitatori.

“Ryanair ha investito ad Atene e in tante isole e stiamo crescendo molto, perché c‘è una forte domanda di persone da tutta Europa che vogliono visitare la Grecia”, dice O’Leary ai microfoni di Euronews. La compagnia ha appena annunciato sei nuove tratte, tra cui Bologna e Dublino, e un potenziamento dei collegamenti con Rodi e Roma.

“Abbiamo fiducia nel governo anche se non siamo d’accordo con alcune delle sue politiche – prosegue O’Leary, che in passato aveva avuto parole di poco riguardo per il partito Syriza. “In particolare l’alto livello d’imposizione sul turismo, dannoso per il settore e per i posti di lavoro in un Paese con un alto livello di disoccupazione giovanile”, aggiunge.

La Grecia si ritenga avvertita. A inizio mese l’aumento delle tasse aeroportuali in Italia aveva spinto Ryanair ad annunciare il taglio di due basi e 600 posti di lavoro nel Belpaese.

Rotta obbligata, dice O’Leary, per far fronte alla concorrenza dei vettori tradizionali: “Il mercato è frammentato. I voli a lungo raggio continueranno a passare dai grossi ‘hub’, come Parigi, Londra e Francoforte. Ma i voli a corto raggio – che siano voli domestici o intra-europei – nei prossimi cinque-dieci anni vedranno Ryanair in prima fila”, afferma.

Il manager ha espresso preoccupazione anche per la decisione di Atene di privatizzare di 14 aeroporti regionali greci. Se la società di gestione tedesca Fraport aumenterà le tasse, dice O’Leary, Ryanair potrebbe abbandonare gli scali.

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