Reportage: alla scoperta dei candidati ai caucus dell'Iowa

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Di Alberto De Filippis
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Dopo tanto parlare adesso il gioco si fa serio e i singoli Stati eleggono i delegati che dovranno votare per i candidati alla presidenza degli Stati

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Dopo tanto parlare adesso il gioco si fa serio e i singoli Stati eleggono i delegati che dovranno votare per i candidati alla presidenza degli Stati Uniti.

In campo democratico la guerra è fra la Clinton e Sanders, con un vantaggio della prima. Siamo andati a chiedere ad alcuni commentatori quali siano le opzioni in mano ai protagonisti di queste primarie.

Hillary Clinton dopo un tentativo fallito contro Obama, adesso ha dalla sua tutti i favori del pronostico e secondo la quasi totalità dei commentatori questa elezione può solo perderla per colpe proprie.

“Hillary è la favorita per la nomination democratica”, dice un giornalista del Washington Post. “Ha dietro di sé un enorme sostegno istituzionale e nemmeno il suo competitor Sanders dovrebbe far flettere il sostegno che le danno donne e minoranze etniche. Se Sanders vuole avere una chance dovrebbe allargare il suo bacino di voti. Per adesso lo votano solo le elites intellettuali e i giovani liberali”.

Il panorama politico statunitense è stato scosso dal’irruzione dell’alieno, quel Donald Trump che rappresenta per i repubblicani una vera spina nel fianco. Candidato ormai indiscutibile che critica l’immobilismo del partito dell’elefantino. Una figura controversa che però affascina e che non può più essere derubricato a saltimbanco della politica.

Dice un analista: “C‘è una ragione profonda sul perché Trump a destra stia facendo così bene. Dice cose che sono condivise da molti altri candidati repubblicani, ma che nessuno ha avuto il coraggio di dire. Trump ne ha quindi approfittato per conquistare i voti e il sostegno della base”.

1681 comitati elettorali in Iowa si riuniranno per designare il candidato presidenziale dello Stato per i due partiti e, in attesa del voto negli altri Stati, si potrà iniziare a fare una scrematura fino al binomio finale. Dice il nostro corrispondente, Stefan Grobe: “Questi caucus serviranno a dare una precisa indicazione di voto e ad eliminare i candidati minori. A soffrirne dovrebbero essere, soprattutto da parte repubblicana, i candidati troppo istituzionali e poco popolari. Potrebbero essere loro i primi sconfitti di questa campagna”.

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