Siria: le presenza dei curdi a Ginevra ripropone lo scontro Russia-Turchia

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Di Salvatore Falco
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I contrasti sui colloqui di pace per la Siria emergono già sui nomi degli invitati all’incontro di venerdì a Ginevra. Tra i principali nodi da

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I contrasti sui colloqui di pace per la Siria emergono già sui nomi degli invitati all’incontro di venerdì a Ginevra. Tra i principali nodi da sciogliere, c‘è certamente quello della presenza dei rappresentanti curdi nella delegazione dell’opposizione filosaudita, ritenuta necessaria dalla Russia, inaccettabile dalla Turchia.

“Alcuni membri del gruppo internazionale di sostegno alla Siria – dice il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov – insistono sul fatto che solo i gruppi dell’opposizione che si sono incontrati l’anno scorso a Riyad sono degni di rappresentare l’opposizione siriana, e tutti gli altri devono essere lasciati fuori. Questa è una palese violazione della risoluzione Onu 2254”.

L’inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, non intende rinunciare all’idea di una partecipazione “il più inclusiva possibile”. E annuncia che i curdi sono compresi.

“È inaccettabile lasciare che un’organizzazione terroristica si unisca ai partiti dell’opposizione e partecipi ai negoziati – ribatte il premier turco, Ahmet Davutoglu – Non possono sedersi allo stesso tavolo dei gruppi dell’opposizione che combattono onorevolmente contro il regime. A chi vuole i curdi-siriani al tavolo, rispondiamo che il loro posto sarebbe accanto a quello del regime siriano”.

A complicare il quadro il no della Coalizione nazionale siriana, uno dei gruppi dell’opposizione, al governo di unità nazionale proposto dal segretario di Stato statunitense, John Kerry.

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