Crisi finanziaria e salvataggi, la Corte dei Conti Ue bacchetta Bruxelles

Crisi finanziaria e salvataggi, la Corte dei Conti Ue bacchetta Bruxelles
Di Arianna Sgammotta
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Una risposta debole, mal coordinata e poco approfondita. La Corte dei Conti europea ha giudicato in questo modo la risposta della Commissione europea

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Una risposta debole, mal coordinata e poco approfondita. La Corte dei Conti europea ha giudicato in questo modo la risposta della Commissione europea alla crisi finanziaria del 2009 in un rapporto pubblicato martedi. Nel testo l’esecutivo europeo viene accusato di impreparazione davanti l’ampliezza della crisi in corso e di aver perpetrato disparità nei confronti dei Paesi coinvolti. Tra cui: Portogallo, Irlanda, Ungheria e Lituania.

Accuse cui la portavoce della squadra Juncker ha risposto presentando gli obiettivi: tutti centrati dai piani di salvataggio. “La Corte riconosce che tutti gli obiettivi principali dei piani di aiuto, è cioè il ritorno dei Paesi sui mercati di capitali e della crescita economica sono stati centrati” ha dichiarato la Portavoce della Commissione Ue “E anzi alcuni di questi Paesi hanno oggi performance migliori di altri Stati membri”.

Nel rapporto la Corte dei Conti sottolinea come l’esecutivo europeo abbia anche applicato metodi diversi ai diversi Paesi.
Differenze anche nelle modalità di calcolo dei deficit nazionali. Non compaiono nel testo i casi di Grecia e Cipro, le cui valutazioni saranno parte di una pubblicazione a se stante.

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