L’Isil ha liberato circa 270 prigionieri, secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, una ONG con sede a Londra. Si tratterebbe di donne
L’Isil ha liberato circa 270 prigionieri, secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, una ONG con sede a Londra.
Si tratterebbe di donne, anziani e ragazzini di meno di quattordici anni, parte delle circa 400 persone catturate nella periferia di Deir Ezzor, località attaccata dalla milizia islamica nello scorso fine settimana.
Un attivista siriano dice di esser stato liberato dall’Isil nel dicembre scorso, dopo ripetute torture.
Descrive il sedicente Stato Islamico come una banda criminale, che usa la Sharia e i valori islamici solo per propaganda. Le torture, afferma, furono sospese e i prigionieri nascosti in occasione della visita di un’alta autorità islamica, che aveva vietato le torture e imposto un limite di trenta giorni alla detenzione dei prigionieri. Appena ripartito, le torture ripresero come prima.
“L’Isil ha come scopo principale terrorizzare la gente: ci fanno credere che hanno servizi segreti e un sistema di sicurezza molto forti, ma in realtà si limitano a raccogliere informazioni e archiviarle”, aggiunge.
Secondo l’ONG, tutti i prigionieri catturati nel fine settimana a Deir Ezzor sarebbero stati interrogati per verificare eventuali legami con il governo siriano di Bashar al Assad e l’assenza
di un’opposizione all’Isil. I 130 non ancora liberati, adolescenti e adulti maschi, sarebbero ancora sotto interrogatorio, destinati poi all’indottrinamento religioso prima di un eventuale rilascio.