Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Tunisia: cinque anni dopo, entuasiasmo e delusione

Tunisia: cinque anni dopo, entuasiasmo e delusione
Diritti d'autore 
Di Diego Malcangi
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Cinque anni fa partiva dalla Tunisia lo sciame sismico di quella che poi verrà battezzata “primavera araba”: partiva tutto da un anonimo venditore di

PUBBLICITÀ

Cinque anni fa partiva dalla Tunisia lo sciame sismico di quella che poi verrà battezzata “primavera araba”: partiva tutto da un anonimo venditore di frutta e verdura, che si era dato fuoco perché non ne poteva più delle quotidiane vessazioni della corrotta polizia di Ben Alì, il presidente-dittatore che oggi vive un esilio dorato in Arabia Saudita. Come tappi di bottiglie di champagne, saltavano uno dopo l’altro i regimi della regione, dando l’illusione della grande festa democratica.

Solo in Tunisia, però, si ha oggi un regime democratico e stabile.

“Alcune statistiche dicono che il 73% dei Tunisini è ottimista, perché vedono un miglioramento della sicurezza e la più importante conquista che si è fatta dalla rivoluzione è la libertà”, ha detto il presidente Essebsi celebrando l’anniversario.

Migliaia di persone sono scese in strada nella stessa via Bourghiba da cui partì la protesta di massa. Una manifestazione che è stata anche una protesta, ora non più contro un regime, ma contro gli aspetti del sistema che ancora restano da correggere.

“La cosa che ritengo essenziale per la Turchia è la giustizia, e soprattutto che ci sia meno impunità perché, che lo si voglia o no, oggi il problema non è più la corruzione o gli abusi del potere. Il vero problema oggi è quello dell’impunità”.

L’entusiasmo per gli obiettivi raggiunti è simboleggiato dal quartetto di sindacati e associazioni che hanno ricevuto lo scorso anno il Premio Nobel per la pace. La delusione è espressa da uno striscione inalberato dai manifestanti: “lavoro, libertà e dignità”. Il corteo si è svolto in presenza di imponenti misure di sicurezza, dovute allo stato di emergenza per il terrorismo.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Un convoglio dalla Tunisia verso la Striscia di Gaza per denunciare il blocco israeliano degli aiuti

La Tunisia smantella decine di campi che ospitano migranti in rotta verso l'Europa

Migranti bloccati su piattaforma petrolifera, Sea Watch manda nave