Il discorso di Barack Obama sullo stato dell’Unione ha il sapore di un bilancio del suo doppio mandato. A dieci mesi dalle prossime presidenziali, il
Il discorso di Barack Obama sullo stato dell’Unione ha il sapore di un bilancio del suo doppio mandato. A dieci mesi dalle prossime presidenziali, il capo della Casa Bianca ha fatto l’inventario degli obiettivi raggiunti e non ha risparmiato critiche a chi, tra i suoi oppositori, semina odio.
“Quando i politici insultano i musulmani, che siano stranieri o concittadini, – ha sottolineato – e poi una moschea viene devastata o un bambino oltraggiato, questo non ci rende più sicuri.”
Obama ha fatto appello ai partiti perché ritrovino un dialogo costruttivo e ha ricordato le sfide che gli stanno a cuore.
“Continuerò a fare pressioni – ha assicurato – per tutto ciò che dev’essere ancora fatto: correggere il sistema dell’immigrazione, proteggere i nostri ragazzi dalla violenza delle armi, dare gli stessi stipendi a parità di lavoro e gli stessi giorni di ferie, alzare il salario minimo. Tutte queste cose hanno ancora importanza per le famiglie che lavorano sodo.”
Tra i temi salienti del suo discorso anche la lotta al terrorismo e molti argomenti di politica estera, ribadendo la necessità che gli Stati Uniti restino la prima potenza mondiale.